LA RASSEGNA
Dante in terrazza. Al Sacro Monte
Stasera Piazza-Graziosi e la chitarra di Calandra col Purgatorio

Entra nel vivo la rassegna Tra Sacro e Sacro Monte, diretta da Andrea Chiodi, con una Cantica «intima, che sentiamo vicina, molto umana».
È la descrizione che l’attore e regista Graziano Piazza dà del Purgatorio di Dante, cuore dello spettacolo che stasera alle 19 e poi alle 21.30 lui, insieme alla moglie, l’attrice Viola Graziosi, rappresenterà alla Terrazza del Mosè per il festival Tra Sacro e Sacro Monte.
Il secondo appuntamento della rassegna teatrale estiva, questo Purgatorio, l’incanto del tempo, viene presentato in prima assoluta. Una scelta inusitata, quella del Purgatorio, che tradizionalmente viene un po’ dimenticato rispetto all’Inferno e al Paradiso.
Eppure Piazza rivendica il valore di questa scelta: «Con questo spettacolo vogliamo portare la parola dantesca vicina all’esperienza umana». Infatti «si avvicina alla nostra vita - continua l’attore -. La sentiamo vicina, molto intima. Non c’è il furore dell’Inferno, né la vocalità poetica del Paradiso. Incontriamo invece voci fraterne, con un linguaggio abbastanza piano».
Un cammino che porta alla guarigione dell’uomo.
«Troviamo un equilibrio - continua Piazza - che ci porta oltre il dolore, oltre la malattia e ci fa trovare rinovellati. Un messaggio importante dopo la pandemia».
Dunque a questa Cantica ricca di umanità, approdano i due attori protagonisti, con alle spalle molte esperienze legate alla poesia e a Dante. Valore aggiunto dello spettacolo al Sacro Monte di Varese il dialogo che si intreccia tra le voci degli attori e la chitarra suonata dal varesino Federico Calandra.
«Un dialogo davvero sorprendente - anticipa Piazza - quello tra poesia e musica, molto vicino allo stesso Purgatorio, in cui numerosi sono i riferimenti alla musica, dai Canti gregoriani ai canti delle anime. Calandra riesce a donarci una vera scenografia musicale».
A seguire, sabato 10 luglio, ai Giardini Estensi, si terrà lo spettacolo L’uomo del giardino, con Valerio Bongiorno, da un’idea di Stefano Beghi, con testo e regia di Angela Demattè e musiche di Ferdinando Baroffio (alle 11 e alle 15). A raccontarci i Giardini Estensi sarà l’uomo del giardino, che abita questo luogo, un parco che si è sviluppato tra natura e artificio. Partendo dal Salone Estense, gli spettatori saranno condotti, muniti di cuffie, in una passeggiata immersiva e sonora, tra alberi, storia e personaggi.
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