LA PRESENZA
I topi, ospiti indesiderati
Caldo, verde incolto, e il muraglione della ferrovia si trasforma in un ostello per roditori

Dicono che lungo la massicciata della ferrovia e sul retro degli edifici che insistono su piazzale Kennedy, si vedano gironzolare i topi.
Colpa della massicciata della ferrovia che un tempo era una discarica, adesso l’erbaccia è stata tagliata e lo spazio ripulito ma si tratta sempre di una zona incolta a ridosso di un’area utilizzata o come parcheggio o per il mercato.
Dicono che i tecnici e gli ingegneri di Rfi, proprietaria di quel tratto di “bosco” in mezzo alla città in cima al quale passano i binari della ferrovia, siano intervenuti già più volte. Sopralluoghi per capire come intervenire nel tratto di muro, fatto di grandi blocchi marroncini di quella pietra tipica delle ferrovie di un tempo: alcuni sassi si sono “mossi”, il muro va consolidato, sopra corrono i fili dell’alta tensione insieme con i treni.
L’intervento, se mai sarà deciso, andrà fatto riflettendo bene su modalità e tempi. L’estate però avanza, il caldo insopportabile e la morfologia del terreno non aiutano. Ampia piazza delimitata da un lato dalla ferrovia con i ponti di Giubiano, la scarpata tagliata e ripulita e che non è più una discarica all’aperto ma nemmeno un giardino, la voragine richiusa in via provvisoria aperta sull’asfalto, lo sporco che continua a lievitare oltre le transenne e il “rotolo” di plastica che delimita la voragine e l’area del futuro cantiere: la messa in sicurezza e la chiusura di pochi giorni fa del buco oltre il quale si vedevano blocchi di cemento a qualche metro di distanza dal Vellone che scorre sotto: luogo da cui spuntano i ratti e il luogo scelto dai writer per lasciare scritte e disegni nel sottosuolo, sui blocchi di cemento e new jersey posti lì per delimitare la zona.
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