IL PROCESSO
Varese: il Comune chiede i danni al giostraio
È accusato di aver “ritoccato” timbro e firma dell’ingegnere sul libretto di manutenzione. Ma lui nega

Giostraio accusato di aver falsificato i documenti di un’attrazione per bambini. E il Comune di Varese ora gli chiede i danni.
Nei guai è finito uno degli “esercenti spettacoli viaggianti” che per anni ha animato il luna park alla Schiranna. E che continua a far divertire i più piccoli nei parchi divertimenti del nord Italia, ma non più a Varese, dove la Polizia locale, sei anni fa, lo denunciò per falsità materiale. Reato per cui il giostraio è a sotto processo in Tribunale a Varese, dove l’Amministrazione comunale si è costituita parte civile chiedendo il risarcimento dei danni, patrimoniali e non patrimoniali, quantificati in almeno 15.000 euro.
Il motivo? Quell’attrazione avrebbe potuto creare un concreto pericolo per l’incolumità dei frequentatori del luna park, con conseguente lesione dei diritti e dell’immagine della pubblica amministrazione.
Tutto nasce da un controllo di routine che gli agenti del comando di via Sempione effettuano alla Schiranna nel 2018. I vigili urbani acquisiscono alcuni documenti relativi a un mini tappeto volante e puntano i riflettori, in particolare, sul “libro di attività per uso e manutenzione”. Gli inquirenti scoprono così che su quel “manuale” ci sono un timbro e una firma non originali. L’ingegnere pugliese il cui nome compare nelle carte nega infatti di essere stato lui a sottoscrivere quelle carte. Ingegnere che era stato convocato, come testimone, per l’udienza di ieri, lunedì 13 maggio, davanti al giudice Davide Alvigini, ma che non si è presentato a causa di problemi di salute.
Il processo, quindi, è stato rinviato a dicembre, quando l’imputato intende dimostrare la propria innocenza. Il giostraio, difeso dall’avvocato Vera Dall’Osto, garantisce di aver agito in buona fede. Sostiene infatti di aver acquistato quell’attrazione, usata, da un altro esercente. E che il “libretto” incriminato gli fu consegnato già in quelle condizioni.
Un processo che non ha comunque fermato l’attività del mini tappeto volante tanto apprezzato dai bambini, che non è mai stato messo sotto sequestro. Dopo il controllo della Polizia locale, da quell’anno non è più stata installata alla Schiranna.
Ma il giostraio ha continuato, e continua tuttora, la sua attività in altri luna park della zona, ad eccezione di quello di Varese. Una decisione presa proprio in conseguenza del braccio di ferro legale con l’amministrazione di Palazzo Estense.
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