IL CONVEGNO
Immigrazione ed emarginazione a Varese: più di un’emergenza
Confronto tra associazione e istituzioni su una realtà ormai consolidata. La fatica dell’aiuto

Non chiamatela emergenza, ma gestione dei fenomeni migratori sul territorio”. Lo ha detto Roberta Bertoni, storica operatrice della Cooperativa Lotta contro l’emarginazione, questa mattina, sabato 21 gennaio, a Varese, in un Salone Estense gremito per il convegno “Prendersi cura delle persone immigrate ed emarginate”.
IL CONFRONTO
L’iniziativa, organizzata da Sanità di Frontiera e Rete “Varese Senza Frontiere”, è stata un momento di confronto tra associazioni e istituzioni su un fenomeno sempre più diffuso: la presenza in città di immigrati e di emarginati, un popolo silenzioso e invisibile con cui le associazioni presenti, laiche e religiose, fanno i conti ogni giorno. Filippo Bianchetti, tra i fondatori di Sanità di Frontiera, ha elencato i primi immigrati e richiedenti asilo, poi i profughi afghani, i siriani, fino ad arrivare agli ucraini.
CIBO, VESTIARIO E CURE
Suor Annamaria Brambilla, che dirige il Centro di via Luini, ha parlato di 400 pasti distribuiti ogni giorno. Non mancano uomini e donne con problemi psichiatrici: punto di riferimento, su questo fronte, l’ambulatorio di Sanità di Frontiera. Le varie realtà operanti a Varese, con una sede o direttamente in strada, continuano ad offrire cibo, vestiario e, soprattutto, cure e medicine per fronteggiare quella che non è più un’emergenza ma una realtà consolidata.
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