LA PROTESTA
In classe con le stufette
Tante scuole al freddo: impianti in tilt non solo al liceo artistico “Frattini”

Da quando le temperature si sono abbassate, quasi tutte le scuole superiori di Varese hanno dovuto fare i conti con il problema degli impianti di riscaldamento in tilt o mal funzionanti e la Provincia, ente responsabile della manutenzione degli edifici, è stata letteralmente tempestata di segnalazioni e richieste d’intervento.
Gli studenti del liceo artistico “Frattini”, martedì mattina, si sono asserragliati nel bar come forma di protesta per essere costretti a seguire le lezioni indossando sciarpe e cappelli.
Tuttavia, nei giorni scorsi, non andava molto meglio al liceo “Manzoni”, al classico “Cairoli”, all’istituto “Daverio-Casula-Nervi” e all’Ipc “Einaudi”.
Ieri le situazioni d’emergenza sembravano quasi tutte rientrate grazie all’intervento dei tecnici provinciali e delle aziende che hanno in gestione la manutenzione delle scuole.
Rimane al freddo il liceo artistico, che ha trovato soluzioni d’emergenza temporanee. «Abbiamo spostato le lezioni che avevamo al piano meno uno, il più gelido, negli spazi liberi dei piani superiori - ha spiegato la vicepreside Elena Ceci - e abbiamo acceso delle stufette per riscaldare le aule più fredde. Adesso teniamo botta, ma a dicembre sarà più dura, quindi speriamo in un veloce intervento della Provincia».
I lavori al “Frattini”, per il quale sono stati preventivati due milioni di euro di spesa per la totale messa a norma, sono previsti nell’estate 2020, ma, fino ad allora, i ragazzi non potranno certo rimanere al freddo.
«Da noi l’allarme è rientrato - ha detto il dirigente scolastico dei licei “Manzoni” Giovanni Ballarini -, ma, nelle ultime settimane, i riscaldamenti si spegnevano alle 10.30 del mattino. Dopo numerose sollecitazioni alla Provincia, alla fine ho inviato una mail al presidente Emanuele Antonelli e i manutentori hanno sistemato. Almeno per il momento».
Al classico “Cairoli”, fino all’altro giorno, gli studenti non riscontravano problemi, ma i termosifoni rimanevano spenti negli uffici e in una sola classe. Il preside Salvatore Consolo ha inviato anche lui diverse richieste d’intervento e ieri la situazione è tornata alla normalità.
All’”Einaudi” rimangono tuttora spenti alcuni caloriferi, nonostante l’intervento degli operatori provinciali. «Abbiamo fatto segnalazioni venerdì scorso e lunedì - ha detto il dirigente Francesco Maieron -, ma alcune classi sono ancora al freddo, per cui abbiamo deciso di spostare i ragazzi, per il momento, in alcuni laboratori».
Anche al “Daverio-Casula” i riscaldamenti stanno funzionando a macchia di leopardo, ma “da sempre”, come ha tenuto a precisare la preside Nicoletta Pizzato. «Stiamo monitorando tutte le situazioni di disagio - ha assicurato il consigliere provinciale delegato all’Edilizia scolastica Corrado Canziani - e, in alcuni casi, i riscaldamenti sono tornati a funzionare. Si trattava soprattutto di regolare diversamente gli orari di partenza e di spegnimento delle caldaie. Inoltre ci troviamo di fronte ai primi freddi e ci sono impianti che hanno bisogno di più tempo per carburare. Tra pochi giorni tutto tornerà alla normalità».
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