CULTURA
Varese incontra il cinema africano e afrodiscendente
A Villa Mirabello l’incontro “Uno sguardo Altro. Il cinema africano e afrodiscendente” di Maria Francesca Piredda

Varese ha incontrato il cinema africano. È avvenuto giovedì 7 novembre, grazie all’incontro “Uno sguardo Altro. Il cinema africano e afrodiscendente”, condotto da Maria Francesca Piredda, docente di Storia del cinema all’Università degli Studi dell’Insubria. La serata ha permesso di riflettere sulla storia e sull’identità del cinema africano, senza la pretesa di imporre riflessioni, ma stimolandole con un approccio fatto di interrogativi e curiosità.
PERCHÈ A VARESE
L’incontro si è inserito nell'ambito delle conferenze legate alla mostra “Nel cuore del Congo” e alla mostra in corso a Villa Mirabello “Incontri di mondi lontani. Dai viaggi di esplorazione di fine Ottocento alle ricerche di Angelo e Alfredo Castiglioni”. Questa ambientazione ha creato un’interessante commistione tra realtà globale e locale, calata nella suggestiva cornice della Sala del Risorgimento di Villa Mirabello: allestimento significativo nel creare un dialogo tra diversità. La speranza è che questo genere di eventi riesca ad aprire una nuova porta su una delle tante culture che Varese ospita, considerando che la comunità afrodiscendente in Lombardia è molto numerosa.
I CONTENUTI
Con toni stimolanti e a tratti scherzosi, i partecipanti sono stati accompagnati in un viaggio che ha sorvolato le tematiche introdotte dal titolo: quelle di un cinema che non si può definire continentale, perché tratteggiato nelle varie specificità locali, ma che affronta quasi nella sua totalità i temi del distacco e del tentativo di riallacciare i contatti con la propria terra natia. La professoressa Piredda ha dato voce a registi africani e afrodiscendenti spesso dimenticati o marginalizzati dai festival europei più famosi (come Cannes, Venezia e a tratti anche il più politico Berlino), se non per le coproduzioni di cui si rendono partecipi, oppure protagonisti di film festival meno conosciuti (come gli italianissimi Fescaal, Festival di Cinema Africano di Verona e Afrobics). E poi tanti interrogativi a stimolare una discussione tra i partecipanti: si può parlare di cinema africano? Quali sono i festival adatti per il cinema africano? Qual è l’eredità cinematografica del cinema africano? Tra questi significativa la citazione del documentario Asmarina (Paolos, Maglio, 2015), che analizza le memorie e le storie della comunità eritrea ed etiope che vive e lavora intorno a porta Venezia, a Milano.
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