ANCHE CON I VISORI
Inizia la guerra ai cinghiali
Dal primo luglio licenza di uccidere in tutta la provincia

L’offensiva è scattata una settimana fa nei boschi sulle colline dell’alto Verbano, ma il fronte è destinato ad allargarsi molto presto, dal primo luglio, quando la guerra ai cinghiali sarà dichiarata anche nei territori di caccia Atc1 e Atc2 e le braccate, gli appostamenti e le battute di selezione saranno autorizzate in tutta la provincia, giorno e notte. Dopo il tramonto, i cacciatori potranno utilizzare anche visori a raggi infrarossi. Così ha deciso la Regione Lombardia con un provvedimento legislativo approvato dall’assemblea di Palazzo Pirelli e reso ora operativo dalla giunta.
«Ci siamo mossi subito per dare piena attuazione alla nuova legge» ha sottolineato l’assessore all’agricoltura Fabio Rolfi. «Abbiamo predisposto interventi provincia per provincia per contenere la presenza di un animale che sta devastando le coltivazioni e che rappresenta un pericolo anche per la sicurezza delle persone». Il riferimento è al monitoraggio degli incidenti causati dalla presenza di cinghiali lungo le strade che, nel corso del 2019. Gli scontri sono stati 128 in dodici mesi, praticamente uno ogni tre giorni.
Nella classifica, Varese occupa la seconda posizione, alle spalle di Pavia, prima anche per il numero dei capi abbattuti, prevalentemente all’interno del Parco del Ticino. L’area varesina è invece terza nella graduatoria degli esemplari uccisi, superata in questo caso anche da Como. L’estensione all’intero anno della caccia di selezione e, soprattutto, la possibilità di organizzare appostamenti in altana nelle ore notturne senza vincoli stagionali, dovrebbe favorire, secondo Palazzo Lombardia, una più incisiva azione di contenimento di esemplari che, con sempre maggiore frequenza, si spingono alla ricerca di cibo ben oltre i confini delle aree boschive, con incursioni nei quartieri periferici di città e paesi e anche oltre.
L’esito è una devastazione di aree coltivate denunciata in più occasioni dagli operatori del settore e condivisa dal legislatore ,che ha letteralmente messo gli ungulati nel mirino.
«Abbiamo introdotto anche la possibilità di utilizzare la tecnica del foraggiamento - ha puntualizzato Fabio Rolfi -, ossia il posizionamento di piccole quantità di cibo per attirare i cinghiali nelle zone di tiro».
Tra gli obiettivi un ulteriore sviluppo dei “prelevamenti di selezione”, affidati a cacciatori che hanno seguito specifici corsi di formazione. In Lombardia, già lo scorso anno i capi abbattuti dall’esercito dei selettori erano aumentati da 2.324 a 3.118. Un dato destinato a crescere ancora dal prossimo primo luglio.
© Riproduzione Riservata