L’UNIVERSITÀ
Open day Insubria, già in mille
Porte aperte alle future matricole e nuovi corsi di laurea

L’università di oggi e quella di domani. I corsi, i laboratori di ricerca avanzata, i servizi attuali e le idee per il futuro saranno presentate nel corso dell’open day dell’ateneo dell’Insubria, in programma sabato 9 a Varese e il 23 marzo a Como.
Se oggi, infatti, tutte le informazioni possono essere agevolmente recuperate su internet, quando di mezzo vi è una scelta così importante, come quella del corso di laurea, l’ideale è vedere di persona e toccare con mano. Tanto che all’evento varesino di sabato si sono già iscritti mille partecipanti.
Le future potenziali matricole potranno conoscere l’offerta didattica, i servizi, le opportunità raccontate da docenti, studenti e personale, attraverso un ampio programma presente sul sito dell’ateneo. Fra le novità, come ha ricordato ieri, meroledì 6 marzo, il rettore Angelo Tagliabue, vi è da segnalare, dopo l’espansione prettamente varesina, un «riequilibrio con Como e un’attenzione particolare a Busto Arsizio».
Qui, a seguito dell’apertura di sette concorsi di professore associato di medicina, che collaboreranno con l’ospedale di Circolo di Varese e «ci auguriamo - ha aggiunto il rettore - di creare anche a Busto Arsizio un polo biomedico nell’edificio del vecchio ospedale lasciato libero. Inoltre, sempre a Busto, grazie alla presenza di strutture sportive ravvicinate, puntiamo a varare un corso di laurea magistrale in scienze motorie. Siamo e vogliamo rimanere un ateneo medio-piccolo e di qualità, passato in pochi anni da 8.000 a 12.000 studenti, ma la nostra realtà è in movimento», come dimostrato anche con l’apertura del Disuit, il nuovo dipartimento di Scienze umane, inaugurato a gennaio a Como.
Dal punto di vista logistico e meritocratico l’Insubria «offre borse di studio – ha affermato Andrea Moriondo, docente di Fisiologia – assegnate sulla base di requisiti di reddito e merito, alloggi gratuiti o a tariffe agevolate nei collegi o forniti da privati o cooperative, mentre stiamo risolvendo anche alcune criticità come la mensa e la rete wireless».
Giorgio Maria Zamparetti, delegato all’internazionalizzazione, ha invece sottolineato come «pochi atenei, come il nostro, possono garantire allo studente una parte del percorso di studi all’estero con elevato supporto finanziario, anche in Paesi non coperti dall’Erasmus. La nostra dimensione internazionale, che aumenta del 12 per cento la possibilità di trovare il lavoro che si cerca, prevede cinquecento opportunità di scambio, con più di 150 università partner in 26 Paesi».
Michela Prest, docente di fisica, con delega all’orientamento, ha ricordato, poi, la presenza di «lavoratori all’avanguardia, ricerca di alto livello, sia di base che applicativa in ambito nazionale e internazionale».
Per quanto riguarda medicina, in attesa di sapere come finirà la questione relativa al numero chiuso «noi – ha commentato il professor Giulio Carcano – siamo pronti ad accogliere anche l’arrivo di un numero particolarmente elevato di nuovi studenti». Altre novità arrivano dal settore della cultura: «In primavera saranno realizzate – ha spiegato Andrea Spiriti, docente di storia dell’arte – una mostra su Ambrogio Pozzi, che espone anche al Moma di New York e una su Gianluigi Bennati, oltre a un’esposizione permanente delle opere del Ventennale e ci sarà soprattutto la nascita del Crisac, Centro di ricerca di storia dell’arte contemporanea».
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