SUL PICCOLO SCHERMO
Varese, la capitale del verde in tv
In onda su Rai 3, nella trasmissione “Geo” il documentario firmato da Eugenio Manghi. Una vetrina nazionale per la Città Giardino
Varese Città Giardino, come recitavano i sussidiari scolastici d’una volta, o dei Giardini, come si usa dire oggi? «La differenza è sottile, direi anzi che una vera e propria differenza non esiste. Di certo, il suo verde pubblico e privato è una caratteristica che la rende unica in Italia e fra le pochissime in Europa: a guardarla dall’alto direi che è un unico, grande spazio verde intervallato da case». Eugenio Manghi è entusiasta della sua città (è nato in provincia di Reggio Emilia ma è prealpino da sempre, fatti salvi i periodi in giro per il mondo come fotoreporter, professione che lo ha fatto eccellere nel campo naturalistico) ha portato in tv, su Rai 3, all’interno del programma Geo, il documentario che ha appunto il titolo La Città Giardino: 42 minuti girati nell’estate del 2023 come terzo capitolo di una storia di Varese per immagini che negli anni passati ha raccontato soprattutto la provincia con le sue bellezze artistiche e naturali.
«Questa volta ci siamo concentrati sul capoluogo, a parte una puntata a Barasso con la spettacolare Villa Aletti Alemagna, il cui parco semiabbandonato è ricco di fauna selvatica - spiega Manghi, autore di riprese e sceneggiatura insieme alla moglie Annalisa Losacco e con il contributo del videomaker Pino Faré -. Un aspetto che giustifica la breve digressione in quanto la chicca del documentario è rappresentata proprio dalla quantità di fauna selvatica presente nella città e non solo nei boschi dei dintorni. La grande quantità ed estensione di parchi e giardini urbani rende infatti possibile la vita a tassi, volpi, scoiattoli, animali timidi e poco invadenti che si sono adattati a convivere con l’uomo».
Una ricerca condotta da Gian Franco Ferrario, trent’anni fa per conto dell’Amministrazione comunale, catalogò 114 complessi storici, ville con relativi spazi verdi talora di notevole estensione, quindici dei quali anteriori al 1722. Un patrimonio di straordinario valore sotto tutti i punti di vista, in parte condotto sotto l’ombrello pubblico - Palazzo e Giardini Estensi in primis - in larga misura ancora in capo a privati, che spesso hanno le loro difficoltà sul piano della gestione.
«Ci siamo fatti aiutare da tre esperti locali come Paolo Cottini, che sul tema specifico del verde urbano ha scritto diversi volumi, Daniele Zanzi che se ne occupa professionalmente, Adriano Martinoli che in Università segue l’aspetto faunistico. Mi piace l’idea che la Rai abbia mandato in onda il lavoro proprio in concomitanza o quasi col festival di Sanremo, perché in qualche modo la Città Giardino rimanda alla Città dei Fiori e viceversa».
In realtà, il documentario era già stato presentato in due sale cittadine nei mesi scorsi con notevole afflusso di pubblico che, però, era costituito essenzialmente da varesini, che la loro città conoscono o dovrebbero conoscere bene. Il passaggio sul piccolo schermo ne proietta ora l’immagine su orizzonti ben più vasti anche grazie al periodo dell’anno in cui Geo raccoglie il maggior numero di ascolti, una media di due milioni a puntata, senza contare che la Rai lo rimanderà in onda, come fa sempre in questi casi, in almeno due o tre altre occasioni nei mesi futuri. Per questa ragione non compaiono interviste a personaggi delle istituzioni che, inevitabilmente, segnerebbero il tempo in cui il lavoro è stato realizzato. Del resto ville, giardini, boschi, prati, laghi sono di per sé sufficienti a portare le bellezze di Varese nelle case degli italiani.
Guarda il documentario completo nella puntata di Geo del 6 febbraio su RaiPlay.
© Riproduzione Riservata