IN TRIBUNALE
Musulmana in bikini, la foto vendetta del marito
Inviata in Iran dove lo hijab è obbligatorio. L’uomo a processo con le accuse di maltrattamenti e violenza sessuale

«In Italia io non ho mai portato il velo islamico, e mio marito era d’accordo. Poi quando io mi sono rivolta al centro antiviolenza, lui ha inviato a mio cognato le mie foto al mare in bikini. Mia madre le ha viste ed è stata male: l’hanno dovuta ricoverare in ospedale per 15 giorni. I miei famigliari si sono molto arrabbiati e ho paura a tornare in patria». A parlare in Tribunale è una donna originaria del Paese degli Ayatollah, ma trasferitasi da anni in provincia di Varese, che ha denunciato l’ormai ex marito, suo connazionale di 10 anni più grande, per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale (l’avrebbe costretta, nell’intimità, a pratiche che lei non gradiva). Una donna che – come raccontato da una sua amica chiamata a testimoniare – viveva in una sorta di “prigionia”, con lui che le imponeva numerose restrizioni: «Mi impediva anche di bere l’acqua che aveva comprato lui».
La scelta di lei di andarsene di casa ha però scatenato la “vendetta”, con quelle foto spedite in Iran, dove lo hijab è obbligatorio, ma anche la minaccia di raccontare alla madre che la figlia si veste “da occidentale” e che beve vino.
Il processo, interrotto per la necessità di nominare un’interprete dal persiano per l’esame della persona offesa, proseguirà a novembre.
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