DEGRADO URBANO
La mappa degli “hotel” abusivi
Tutti gli edifici dismessi occupati da senzatetto. Ma in qualche caso la riqualificazione c’è stata

Da fuori sembrano edifici senza vita e fatiscenti, ma all’interno si può trovare un mondo parallelo. Fatto di degrado e di povertà, certo, ma un mondo. Nella geografia cittadina non mancano stabili abbandonati che vengono presi di mira da sbandati e clandestini in cerca di riparo per qualche notte. È notizia di mercoledì la volontà della Fondazione Ascoli di trasformare in “casa della solidarietà” la palazzina abbandonata di largo Flaiano, per anni nota come “hotel dei disperati”, ma quali sono gli edifici che ancora oggi vengono utilizzati come ripari di fortuna?
Il caso più critico rimasto in città sotto questo aspetto è forse quello dell’ex vini Benzi di viale Valganna. Basta allungare lo sguardo oltre la recinzione della grande area per rendersi conto che qui il viavai è consistente: rifiuti di vario tipo, biciclette, batterie esauste, ma anche copertoni, coperte e materassi. Anche poco oltre le finestre si notano “tracce di vita”, che sembrano piuttosto recenti. Qui una decina d’anni fa si parlò di un progetto di recupero ma fu bocciato dalla Commissione paesaggio, che diede parere negativo anche per via del vincolo idrogeologico legato al passaggio dell’Olona a valle: la proprietà non modificò la proposta e così tutto rimase com’è, anzi in costante peggioramento.
La mappa varesina, in base alle segnalazioni raccolte negli ultimi tempi, passa poi da via Dalmazia, dove l’ex ferramenta a poche centinaia di metri di distanza dall’incrocio con via Peschiera è diventato bersaglio di vandali e sbandati. Un altro edificio critico sotto il punto di vista dell’occupazione abusiva sembra essere diventato l’ex casa cantonale a ridosso della bretella autostradale di Varese. E ancora l’ex biscottificio di via Maspero, dove nel 2009 si consumò pure una lite tra senzatetto sfociata in omicidio.
In città però non mancano esempi di recupero di stabili storicamente impiegati come “alberghi di fortuna”: ad esempio l’ex Malerba di via Gasparotto, l’ex area Enel di Biumo Inferiore, oppure la fonderia Galante di via Bainsizza e la segheria Fidenza di via Carcano. Nei primi due casi le aree sono diventate commerciali; mentre negli altri due i capannoni sono stati abbattuti e ora quegli spazi urbani aspettano di rinascere a nuova vita.
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