OPERA CONTESTATA
Sant’Ambrogio, la pista ciclabile delle polemiche
I residenti: «È rischiosa per auto e bus, non ha risolto i problemi, ha tolto posteggi»

La nuova pista ciclopedonale che collega viale Aguggiari a Villa Toeplitz tiene banco a Sant’Ambrogio, e fa il pieno di critiche. Se ne parla per le strade, in piazza e al Circolo di piazza Milite Ignoto. Non piace quasi a nessuno perché: «È fatta di tanti tronconi scollegati tra di loro, non ha continuità». «È colpevole di restringere la carreggiata delle auto: due autobus che si incrociano fanno fatica a passare». «Sul marciapiede di via D’Arezzo si sono già scontrati due veicoli distruggendo le gomme». E c’è chi, commentando l’investimento reso possibile dai fondi del Pnrr, suggerisce: «È stata fatta solo per spendere soldi che altrimenti sarebbero andati persi». La pista ciclabile è “calpestabile”: le auto possono passarci sopra mentre transitano, non è delimitata da cordoli e paletti su tutto il percorso. Ma il colore rosso vivo con cui è dipinta spinge gli automobilisti a tenersi a distanza, con il risultato che la carreggiata appare ristretta.
TRATTO PERICOLOSO E SALITE RIPIDE
Il tratto in corrispondenza del civico 3 della via Virgilio è reputato pericoloso, perché uscendo dal parcheggio in retromarcia gli automobilisti rischiano di non vedere i ciclisti spuntare da dietro la curva. Destano qualche perplessità le salite ripide tra via Guido D’Arezzo e Vannucci, percorribili solo da chi ha gambe buone o la bici a pedalata assistita. «La pista verrà usata veramente?», si domanda qualcuno con scetticismo. Non piace neppure il tratto tra via Civelli e via Bicocca, che si snoda in un comparto residenziale: «Chi, tra coloro che usano la bici abitualmente, sarà mai disposto ad allungare tanto la strada?», si mormora a Sant’Ambrogio. Preoccupa anche il non poter più usare via Bicocca come parcheggio (cosa vietata, ma che i clienti dei negozi facevano abitualmente).
«LE ESIGENZE SONO ALTRE»
A fare il punto di tutte le perplessità emerse è Stefano Morandini, presidente dei Santambrogini, associazione che nei giorni scorsi si è riunita anche per parlare della nuova pista ciclabile: «Chiariamo - dice Morandini -: non siamo contrari alla pista ciclopedonale o ad altre iniziative che potrebbero valorizzare lo sport e il territorio. Ma le esigenze della collettività sono altre. In primo luogo i parcheggi, che sono fondamentali per far vivere negozi e botteghe. La pista ha eliminato i tre posti auto vicino al ristorante “C’era una volta” che, sommati ai 6 momentaneamente non disponibili a causa dei lavori in corso sulla facciata della chiesa, fa in totale 9 parcheggi in meno. A Sant’Ambrogio ci sono 16 attività tra scuole, negozi e artigiani: non stupiamoci se chi riusciva faticosamente ad andare avanti alla fine chiuderà».
IL PARCHEGGIO
Morandini precisa che, nella lista dei desideri degli abitanti del quartiere, al primo posto, c’è la realizzazione di un parcheggio al posto del campo di basket (di proprietà della Curia), cosa che consentirebbe di avere sempre una trentina di posti a disposizione. «E invece - spiega Morandini - si assiste a una continua diminuzione di posti auto. Un processo iniziato due anni fa quando sono stati tolti i parcheggi in piazza Milite Ignoto, sostituiti da un sentiero pedonale delimitato da paletti, intervento inutile dal momento che un marciapiede c’era già».
LA DIFESA DELL’AMMINISTRAZIONE
Nel quartiere monta la protesta. Ma l’amministrazione difende il suo operato sostenendo che la pista ciclopedonale, oltre ad essere utile in sé, ha anche il merito di rallentare il traffico. Aspetto sicuramente non trascurabile visto che l’alta velocità su via Virgilio è sempre stata motivo di preoccupazione.
© Riproduzione Riservata