EVOLUZIONE
La sanità privata avanza in città
Due nuovi ambulatori polispecialistici nasceranno a Varese, uno con clinica e sale operatorie

Due sale operatorie in centro. Cambia la mappa della sanità cittadina.
I privati aprono più punti nel cuore di Varese.
La necessità di tagliare le liste di attesa e di offrire soluzioni anti-calende greche per curarsi se non si è in situazioni di emergenza, ha portato alcuni imprenditori, già radicati sul territorio, a offrire nuove soluzioni ai cittadini-pazienti.
Non solo poliambulatori. In un caso, quello che riguarda un edificio storico (del Settecento) e di proprietà finora di una congregazione religiosa, le Ancelle di San Giuseppe Lavoratore, diventerà una clinica medica.
Dove farsi operare, con 12 stanze per il ricovero. Una clinica privata, naturalmente. Per farsi operare qui si pagherà (o pagherà la propria assicurazione).
L’intervento è già avviato. I proprietari della struttura, acquisita dalla congregazione che fino a luglio ospitava cinque suore (le sole rimaste), contano di poter avviare il progetto di ristrutturazione entro la primavera.
Non è un intervento semplice: l’edificio che si affaccia sia su via Sonzini sia su via Walder ha parti settecentesche, affreschi ed è vincolato dalla Sovrintendenza (che ha dato il proprio okay all’intervento).
Sale operatorie Iso 7, cioè all’avanguardia “estrema” in ambito sanitario, ma anche punto prelievi, radiologia, ambulatori e una palestra medico-sportiva e per la riabilitazione.
Fin qui l’intervento a Biumo, con prestazioni che saranno in convenzione (in fase di definizione), ma che sarà caratterizzato dalla clinica medica.
Un ritorno, di questo servizio per la comunità dopo le note vicende di altri ospedali privati.
Il dibattito si accende a pochi giorni dalla messa in vendita ed apertura ai privati dell’ospedale di Cuasso Al Monte.
In un altro punto della città, un altro poliambulatorio, collegato alle Terrazze di Cunardo.
In via Mazzini, all’interno del parcheggio a pagamento, c’è da qualche mese un cantiere che attira l’attenzione di molti.
Medici per le visite, offerta radiologica all’avanguardia e un punto prelievi che sarà convenzionato con il servizio sanitario regionale e sarà aperto sei giorni su sette. Tra le caratteristiche, anche quella di offrire un servizio di endoscopia digestiva con particolari servizi che al momento sono appannaggio, sul territorio, soltanto della Gastro ospedaliera.
Dunque cambieranno le abitudini di molti cittadini-pazienti. Oltre ai centri (non pochi) già esistenti e all’avanguardia, sapranno di potersi recare (a breve in via Mazzini, entro la primavera sarà inaugurato il tutto) nel centro città per sottoporsi a visite, accertamenti diagnostici e prelievi, in una gamma di servizi che saranno accreditati e in alcuni casi convenzionati (per i quali in sostanza si pagherà il ticket), tranne che per il piccolo ospedale nella grande casa delle suore di Biumo, dove venivano ospitate le donne in trasferta per esigenze di lavoro, perché insegnanti, per esempio, da altre parti d’Italia o da altri Stati, e venute a Varese per costruirsi un futuro in un luogo “protetto” dalla presenza delle suore.
Un luogo al quale la proprietà attuale (la famiglia Isber) si è avvicinata per caso.
«Ho conosciuto le suore, alcune erano pazienti dei miei ambulatori e mi sono innamorato di quel luogo. Le suore - racconta Malek Isber - avrebbero voluto mantenere una funzione sociale o sanitaria del luogo ormai quasi disabitato, da qui la trattativa».
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