CRISI TRA GLI SCAFFALI
Librerie aperte ma “in rosso”
Clienti in calo del 50% e chi entra spende poco di più

L’illusione è durata poco. Chi, la primavera scorsa, vedeva con il lockdown almeno un risvolto positivo in una ripresa d’interesse per la lettura, deve ricredersi. I dati che arrivano da Varese città confermano quelli nazionali e sono drammatici. Dal 15 marzo, giorno del ritorno in “zona rossa” ad oggi, gli accessi alle librerie sono calati fra il 40 e il 60 per cento rispetto alle settimane precedenti. Come dire che un varesino su due ha rinunciato ad acquistare libri. Certo, qualcuno avrà riscoperto certi titoli dimenticati da tempo sugli scaffali di casa, ma il dato rimane.
«C’è un buon incremento dello scontrino -specificano alla Mondadori di via Morosini-, che passa dai 17-18 euro precedenti, il costo medio di un libro fresco di stampa, ai 24 attuali, segno che chi entra “fa scorta”, per così dire, aggiungendo a un’opera di narrativa o saggistica appena uscita, un tascabile. Ma rimane il fatto che il numero di clienti si è dimezzato nel giro di un mese, specialmente per quanto riguarda coloro che abitano fuori città».
Anche dalla Feltrinelli, ex-Pontiggia, di corso Moro esce un quadro a tinte grigie: «Il dato complessivo di questo periodo non può che essere negativo. Meno gente che entra, meno libri venduti. A compensare, almeno in parte, queste perdite c’è la vendita online».
Stringono i denti anche alla Ubik di piazza Podestà: «Prima c’era la coda di clienti in attesa di entrare, adesso... Paghiamo lo scotto di avere, chissà perché, certi negozi aperti e altri chiusi».
Una percentuale fra il 30 e 40 per cento acquista online, per cui sembra reggere meglio la catena del Libraccio, che in città vanta due negozi; si tratta, però, di un dato particolare perché poggia molto sulle vendite online di testi scolastici e universitari.
In generale, come sempre fra i titoli vanno per la maggiore quelli di narrativa contemporanea. “Succede sempre qualcosa di meraviglioso” di Gianluca Gotto, per esempio. Se psicologia rima con pandemia, non è un caso: nel titolo stesso, oltre che in questa “storia di rinascita” com’è definita nelle recensioni, s’intravvede il desiderio di credere che il virus non abbia cancellato la voglia di meravigliarsi davanti alla vita.
Discorso che vale ancor più per i tanti titoli usciti sulla scia del 700esimo dalla morte di Dante, a iniziare da Aldo Cazzullo col suo “A riveder le stelle”, quanto mai profetico. Ma nelle librerie arrivano anche telefonate del tipo «consegnate a domicilio?» alle quali si risponde con un «no, mi spiace» motivato dal fatto che «le vendite pareggiano appena i costi di apertura del negozio: non possiamo permetterci costi aggiuntivi».
Chiudiamo con una nota positiva. Tra i clienti tengono banco genitori e nonni, preoccupati dello scoramento che leggono in figli e nipoti costretti dalla Dad davanti al pc: comprano libri di avventura con cui trascorrere i pomeriggi in casa. Per loro rimane valido il noto aforisma: «Il bambino che legge sarà un adulto che pensa».
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