IL PROCESSO
«Lo zio mi costringeva a fare sesso con lui»
Anni di soprusi da quando la ragazza ne aveva dieci: trentasettenne a giudizio

Per anni avrebbe costretto la nipote a fare sesso con lui. Ma alla fine la ragazza, adolescente, ha trovato il coraggio di raccontare tutto ai genitori. Come? Scrivendo delle lettere che lasciò poi in giro per casa, in modo che mamma e papà le potessero leggere.
E così lo zio è finito in cella con l’accusa di atti sessuali con minorenne.
Il primo atto del processo a carico di un uomo di 37 anni residente in un paese del nord della provincia, al confine con la Svizzera, è andato in scena ieri in tribunale. In realtà, la prima udienza è servita solo per l’ammissione delle prove; il dibattimento inizierà a novembre con l’esame degli inquirenti, dei testimoni della Procura e della difesa (l’uomo è assistito dall’avvocato Furio Artoni, mentre la ragazza e i suoi genitori si sono costituiti parte civile con l’avvocato Gianluca Vissi) e dell’imputato.
Secondo l’accusa, gli abusi sarebbero iniziati circa sette anni fa, quando la ragazza era ancora una bambina: aveva dieci anni. E sarebbero continuati per almeno sei. Per tutto questo periodo, la giovane ha mantenuto il segreto ma alla fine ha deciso di mettere nero su bianco il racconto di ciò che succedeva tra le mura domestiche quando il fratello del papà restava sola con lei.
L’uomo, per il quale scattarono le manette, ha sempre respinto ogni accusa, ma in un interrogatorio, messo alle strette, ha fatto parziali ammissioni.
In tribunale ieri è comparso, davanti al collegio, anche un cittadino marocchino di 47 anni, arrestato a Luino nell’agosto del 2018 perché aveva picchiato la moglie fino a romperle il naso. Da qui l’accusa di lesioni gravissime. A salvare la donna furono i militari della Guardia di Finanza luinese, allarmati dalle urla che provenivano da una casa non lontana dalla caserma. All’arrivo dei finanzieri, l’immigrato (difeso dall’avvocato Andrea Pellicini) si oppose all’arresto: da qui l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, oltre a quella di lesioni gravissime. La moglie, che ora sembra essersi rappacificata con il marito, sarà ascoltata nell’udienza in programma a gennaio dell’anno prossimo.
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