L’ATTRICE
Lucina Scarpolini agli Arcimboldi
Varesina nel cast stellare di “Priscilla - La Regina del Deserto”

Unica varesina nel cast di un musical stellare, tornato a Milano, questa volta agli Arcimboldi, Lucina Scarpolini interpreta Marion (ex moglie di uno dei tre protagonisti) e balla anche nell’ensemble in “Priscilla-La Regina del Deserto”, in scena fino al 3 marzo e poi in giro per l’Italia.
A vestire i panni delle drag queen nomi molto apprezzati della danza e del teatro italiano: Manuel Frattini, Mirko Ranù e Christian Ruiz.
Il cognome Scarpolini in città è decisamente noto: la sua è infatti una famiglia di artisti: papà Silvio è stato tenore alla Scala per 30 anni, mamma Luisa Oneto, attrice diplomata al Filodrammatici e regista, dirigente della Scuola di musical “Splendor del vero”. Ognuno dei 5 figli ha scelto la propria strada nel mondo dell’arte.
Com’è nata l’avventura con “Priscilla”?
«Da un’audizione: le selezioni sono state 2, la prima un po’ come presentazione personale/artistica con un brano cantato e monologo a mia scelta e poi una coreografia imparata al momento in sede di audizione; la seconda selezione mi hanno chiesto di preparare il ruolo di Marion, che è quello che interpreto nello spettacolo.
Conoscevo il MAS perché avevo lavorato con loro nello spettacolo su ghiaccio “Winx on ice” nel ruolo di Flora: ero una pattinatrice ed è stato divertente tornare 10 anni dopo come musical performer».
Conoscevi già la storia?
«Sì certo, è - come si dice - il musical dei record! Famoso per i cambi costumi velocissimi i mille trucchi, brillantini ovunque e costumi incredibili, musiche sensazionali che sono successi internazionali. Insomma si balla e si canta dall’inizio alla fine dietro le quinte sul palco e in platea fino all’ultima galleria!».
Il tuo personaggio preferito?
«Non so, a bruciapelo tra i tre protagonisti potrei dirti Bernadette... poi penso alle inseparabili Divas e poi arriva Miss Understanding...e quindi come si fa a sceglierne solo uno? Se scavo più a fondo mi rendo conto che ogni personaggio mi ha conquistato perché sono tutti indispensabili per smuovere la storia e l’uno non potrebbe esistere ed evolversi senza l’altro.
Tick è la parte più razionale e concreta, ma con una scintilla di follia e intraprendenza, Bernadette è la classe e l’amore per l’old style che c’è in me, Adam è l’adolescenza piena di energia e di sogni che non può mancare».
E il tuo personaggio?
«Marion, ex moglie di Tick e mamma di un bimbo di 8 anni che ha cresciuto da sola. Mi è stato proposto come sfida perché sono forse ancora troppo giovane per questo tipo di ruolo, ma è bello mettersi in gioco e il nostro mestiere ce lo permette. È lei il “deus ex machina” che crea/propone con la richiesta di un nuovo spettacolo, la possibilità di incontro tra papà e il figlio».
E come ensemble?
«Sono Elvis nel funerale, un pennello e tanto altro ancora. Faccio persino l’uomo! Ed è una delle particolarità di Priscilla, gli uomini fanno le donne e viceversa e spesso non ci si accorge nemmeno!»
Che percorso hai avuto?
«Io nasco come attrice e cantante con attitudine al movimento. Mi sono diplomata all’accademia Eutheca di teatro e cinema a Roma e poi ho voluto perfezionare il canto e la danza e così ho studiato altri due anni all’accademia Mdm di Milano.
Dove ho avuto poi la possibilità di accedere a Masterclass con maestri e professionisti anche dell’estero. Così sono finita in Germania dopo varie audizioni e ho lavorato in 2 produzioni per la Stage Entertainment ad Amburgo.
Non posso non citare lo spettacolo “Love Never Dies”, “Liebe Stirbt Nie” (in tedesco) dove ho avuto il privilegio di incontrare il compositore Andrew Lloyd Webber e il regista Simon Phillips che guarda caso è stato anche il regista di Priscilla».
Com’è lavorare con Manuel Frattini?
«Un grande professionista, è un onore lavorare con lui e poter osservarlo così da vicino. Me lo ricordo quando da ragazzina andai a vedere Peter Pan e ho ascoltato il cd delle musiche di Pinocchio fino a usurarlo.
Ha fatto la storia in Italia e c’è tanto da imparare e da “rubare”. È un cast pieno di professionisti, cito anche Christian Ruiz, Mirko Ranù, ma anche tutti gli altri. Quando insieme alla professionalità artistica e il rispetto reciproco si trova anche lo spazio per lo scambio di relazioni umane è il top, a cui io ambisco sempre. Quindi grazie a Manuel e a tutti i miei colleghi!».
Nel futuro che c’è?
«Si vedrà! Intanto sono contenta di essere tornata a lavorare in Italia quest’anno.
È stato un anno ricco, oltre a “Priscilla” sono stata in tournée con “Le Bal” e “Non si uccidono così anche i cavalli”, entrambi diretti da Giancarlo Fares».
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