L’INIZIATIVA
Varese, Lunghi riparte con ConcretaMente
Dopo l’esclusione dalle Regionali e il silenzio, l’ex presidente della Camera di Commercio dà vita a un «contenitore umano» che aspira a diventare propositivo per i «difensori politici»

Per ora è un progetto e un “contenitore umano”, con l’ambizione di “arrivare a formulare proposte concrete ai decisori politici”. E chissà che, da lì in poi, non si possa trasformare in un protagonista delle elezioni. Si chiama ConcretaMente ed è la nuova “creatura” di Fabio Lunghi, imprenditore, per cinque anni presidente della Camera di commercio di Varese che, arrivato a un passo dalla candidatura nella lista Fontana presidente - Lombardia ideale, si è visto sbattere la porta in faccia. Succede, in politica e nella vita. Come accade altrettanto spesso, c’è sempre la possibilità di ripartire in un altro modo. Soprattutto quando il seme della politica è stato piantato così in profondità che la delusione, anziché rinsecchire la passione, ha germogliato in una maniera diversa, forse addirittura di più ampio respiro rispetto alla “semplice” candidatura in un partito già formato e radicato.
IL SILENZIO E IL “RIAVVIO”
«In queste settimane – racconta Lunghi – sono stato dapprima oggetto di curiosità all’atto della mia non candidatura alle elezioni Regionali, poi sono stato radiografato nel mio silenzio: una scelta per me doverosa, che è scaturita dal mio modo di essere e, nonostante la grande delusione, di non raccontare inutili e pruriginosi dettagli. In seguito, quando ho iniziato a ridare a mezzo social alcune mie riflessioni in mano a tutti, ho avuto una tale forma di partecipazione e di entusiasmo, da decidere che, al di là di tutto, il momento fosse quello giusto».
IL PROGETTO
Per cosa? Per dare vita a ConcretaMente e, con esso, “per dare voce a un silenzio che fa molto rumore”. Il progetto ha l’obiettivo di “essere utile al territorio e accendere la luce della passione che, in questi anni, una politica che ha sgretolato i partiti ci ha fatto perdere, coinvolgendo le persone, al netto di cariche, incarichi e decine di altri ruoli che forse soddisferanno solo chi ne è stato investito”. Perché “non è sufficiente farsi vedere nelle piazze – dice ancora Lunghi - nei mercati, nelle aziende, nei gazebo, esclusivamente durante le elezioni, non basta più e soprattutto non crede più nessuno a questo modo di interpretare la politica”.
L’AMBIZIONE
Si è atteso la fine delle Regionali ” perché il nostro scenario non è quello. Semmai, nel tempo, abbiamo l’ambizione di diventare propedeutici a quello, perché lavorando su tematiche attuali, di interesse comune, l’obiettivo è di arrivare a formulare proposte ai decisori politici”. Porte aperte alle adesioni, dunque, perché “servono qualità e appartenenza a un territorio che vale la pena di vivere ogni giorno e di migliorare. Serve il coraggio di far sentire la propria voce, senza proclami, senza urlare, senza essere contro qualcuno o qualcosa”.
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