LA SCUOLA
Maturità al via. E orali con le buste
Domani la prima prova. In provincia 6200 candidati, più di duemila e 300 solo negli istituti di Varese

La chiamano ancora “maturità”, ma quanto il sostantivo sia adatto all’esame conclusivo del ciclo di studi a fronte di percentuali di promossi (sopra quota 99 anche in provincia di Varese) e punteggi finali (un terzo supera 80/100) è tutto da dimostrare.
In ogni caso, domani ai nastri di partenza si presenteranno per la prova di Italiano 6200 allievi delle scuole statali, una cinquantina in più dell’anno scorso, mentre le classi quinte in cui sono suddivisi scendono di una unità, da 297 a 296. Numeri che salgono a circa 7mila ragazzi se aggiungiamo gli istituti superiori non statali.
La sedi presenti nel capoluogo raccolgono 2360 iscritti con il tecnico-professionale “Newton” che grazie a 200 maturandi (a giugno 2018 erano una trentina in meno) opera per la prima volta nella storia il sorpasso sul liceo scientifico, che passa da 220 a 180, a pari merito con il liceo Manzoni (dove la parte del leone è appannaggio degli 80 alunni della sezione linguistica); seguono liceo classico, liceo artistico e tecnico “Daverio-Casula” attorno a quota 160, mentre il professionale “Einaudi” chiude sul centinaio di iscritti.
Il totale di maturandi supera i 2300 a Varese contro i 1100 di Busto Arsizio, l’altro principale polo della provincia. Sin qui le cifre di un esame che, dimenticati i patemi dei decenni lontani, quest’anno introduce alcune novità che hanno quantomeno il compito di rivitalizzare docenti e allievi. Il riferimento è alla riduzione delle tipologie per il tema di Italiano, che scendono da quattro a tre (analisi del testo, testo argomentativo, attualità) essendosi persa per strada (non senza appelli di illustri studiosi, regolarmente ignorati) quella di tipo storico, in verità la meno seguita. Come sempre, il toto-titoli impazza sui social (Francesco Crispi, il Risorgimento, Anna Frank, Leopardi), sicuri che anche questa volta difficilmente sarà azzeccato.
Scendono da tre a due anche gli altri scritti, ma con l’intendo di renderli più impegnativi: archiviata la famosa “terza prova” a quiz (la più temuta), la novità è rappresentata dall’accorpamento di più discipline che prima si alternavano tra loro.
Al Classico la prova di giovedì verterà su un brano in latino e uno in greco, allo Scientifico su un problema di matematica e uno di fisica e così via.
Le perplessità su questa scelta non mancano, ma come sempre sarà l’esperienza a imporre modifiche o meno. Il vero punto di domanda, però, è rappresentato dagli orali che avranno inizio già la settimana prossima. Per la prima volta, il percorso non verrà scelto dai commissari d’esame, ma dal caso: l’allievo dovrà infatti pescare una delle tre buste che gli saranno offerte all’inizio del colloquio e attenersi al percorso (materie e argomenti) in essa contenuto. Il futuro dirà se l’esame ci avrà guadagnato in serietà. Nel frattempo circola in Internet questa frase attribuita ad un Anonimo: “L’inferno me lo immagino così: rifare l’esame di maturità”. Ma deve risalire a tanto tempo fa.
© Riproduzione Riservata