SICUREZZA
Varese, Molteni: «Vince lo Stato, non gli spacciatori»
Il sottosegretario all’Interno in prefettura per affrontare la piaga della droga nei boschi. «Rafforzeremo le task force»
Il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, è giunto questa mattina, lunedì 27 febbraio, a Varese per affrontare con le istituzioni locali il problema dello spaccio di droga nei boschi. «Una lotta difficile in questi boschi impervi ma vincerà lo Stato e non gli spacciatori» ha detto Molteni, che è deputato della Lega.
LA GIORNATA VARESINA
La giornata varesina del sottosegretario al ministero dell’Interno è cominciata alle 9 con l’arrivo in Prefettura, per la prima fase del summit istituzionale. Ad accoglierlo, oltre al prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, quello di Como, Andrea Polichetti, i vertici provinciali di Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di finanza. Dopo la riunione, è in programma il sopralluogo nel bosco di Castelveccana dove è avvenuto l’omicidio di Rachid Nachat e, a mezzogiorno alla Colonia Elioterapica di Germignaga, l’incontro con i sindaci delle valli del Luinese. Poi , Molteni si sposterà in municipio a Tradate da dove raggiungerà quindi il Parco Pineta.
IMMIGRAZIONE E ILLEGALITÀ
«Il problema dello spaccio nei boschi non è un problema locale: è un problema regionale, nazionale. Per questo ho ritenuto opportuni, su sollecitazione dei sindaci, delle associazioni, dei comitati di cittadini, venire e toccare con mano quello che è un vero e proprio allarme sociale, che crea insicurezza e illegalità»: questa la premessa fatta all’arrivo a Varese.
«Cordoglio per la tragedia avvenuta ieri al largo delle coste di Crotona - ha aggiunto il sottosegretario commentando il fenomeno dell’immigrazione -. L’immigrazione deve essere governata, disciplinata, se resta fuori controllo genera disordine e illegalità».
«IN CAMPO LE TASK FORCE»
«Lo Stato ha messo in campo uno strumento per contrastare lo spaccio che ritengo molto utile: le operazioni ad alto impatto, operazioni interforza, massicce, task force. Queste operazioni vanno rafforzate, ne parlerò col prefetto. Sono contento che la Lgge di Bilancio ha stanziato ulteriori 40 milioni per la videosorveglianza».
Ma gli avamposti dello spaccio si radicano nei boschi, luoghi difficili da controllare... «Sì. sono luoghi impervi, vasti, pericolosi» ha osservato Molteni, rinnovando la soluzione delle attività task force.
«STRUTTURE CRIMINALI»
Molteni ha quindi parlato dl modus operandi dello spaccio nei boschi: «Strutture criminali straniere, spesso magrebine che si avvalgono del contributi di vedette e sentinelle, che sono spesso cittadini italiani, tossicodipendenti, che in cambio di qualche dose curano la parte per così dire logistica dello spaccio».
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