VARESINA A STRASBURGO
«Non si fa a meno dell’Europa»

Fare a meno dell’Europa? Impossibile. Ne è fermamente convinta Simona Bonafè, e non solo perché per la seconda legislatura è eurodeputato del Partito Democratico a Strasburgo ed è stata appena eletta vicepresidente del gruppo Socialisti e democratici.
«Una grande responsabilità», dice l’esponente Pd che porta a Bruxelles una presenza varesina importante.
«Ce la metterò tutta perché dovremo decidere le linee politiche del gruppo e perché dopo aver la votato nella commissione Ambiente e in quella Affari economici, nel mio primo mandato, oggi ho anche questo incarico politico».
MILANO E L’EUROPA
«Che cosa sarebbe la Lombardia senza l’Europa? Pensiamo a Milano, ma anche al territorio della provincia di Varese, con la capacità e con la necessità dell’export - spiega -. Un discorso che vale per tutti ma in particolare per le regioni del Nord».
Soddisfatta della nomina di Paolo Gentiloni a commissario europeo per gli Affari economici, dice che «non si può fare a meno della visione globale dell’Europa».
Un’Europa che deve dare una mano su vari fronti, da quello del rilancio economico a quello dell’immigrazione.
BUFERA TOSCANA
L’eurodeputata varesina (eletta con una valanga di voti di Toscana, Marche, Umbria e Lazio) vive da anni in Toscana e da un anno è anche segretario del Pd nella sua regione d’adozione. La felicità per la nomina a vicepresidente all’Eurocamera del gruppo di S&D è stata in parte offuscata, in queste ore, dal caso dell’esclusione di tutti gli esponenti di spicco toscani del Pd - e dunque molti renziani - dalla lista di sottosegretari e ministri del governo Conte. Una questione non secondaria. «Una cosa inspiegabile, di cui chiederemo conto».
Nei giorni precedenti la nascita del Conte-bis, Bonafè aveva dichiarato: «Al nuovo governo chiederemo di riprendere la strada della crescita e dell’occupazione». Alla prova dei fatti, sul fronte toscano, il governo giallorosso dovrà farsi perdonare un bello sgarro.
E agli italiani di Lombardia, di Varese, che cosa si sente di dire? «Questo governo si misurerà sulla capacità di fare le cose, perché per il cittadino comune non è facile comprendere come Movimento 5 Stelle e Pd se le dessero di santa ragione fino a un mese e mezzo fa». Quindi quella compiuta «è una operazione molto complicata».
CHE COSA FA
Il cittadino comune spesso si chiede che cosa faccia un eurodeputato e quanto la sua attività possa incidere davvero sulla vita dei cittadini.
«Posso capire sia difficile intuire quale sia l’attività svolta da un eurodeputato, perché le ripercussioni delle nostre decisioni non sono dirette, c’è il passaggio intermedio di disposizioni che devono essere recepite dai vari governi nazionali, ma posso assicurare che si lavora tanto, personalmente con grande impegno».
Nel suo primo mandato, Simona Bonafé si è «occupata della commissione Ambiente e di quella di Affari economici e monetari e», in particolare, «della modifica del pacchetto sull’economia circolare e dei rifiuti».
Le tematiche ambientali sono sempre state al centro delle azioni politiche di Bonafè. «Mi sono spesa sulle tematiche della sostenibilità ambientale».
Una passione che ha radici lontane: vent’anni fa si è trasferita, per scelta di vita, a Scandicci, ed è diventata assessore all’Ambiente del Comune alle porte di Firenze. Nella terra, come anche i sassi sanno oggi, di Matteo Renzi, quando qui al Nord quel nome non diceva praticamente nulla a nessuno dei cittadini comuni.
I DEMOCRATICI VARESINI
I rapporti più stretti sono stati e sono con Maria Chiara Gadda, parlamentare del Partito democratico. «Con Chiara ci siamo confrontati più volte su vari temi, è stata al Parlamento europeo, ma naturalmente l’elemento di confronto maggiore è stato quello sulla sua legge, una legge bella e importante, contro lo spreco alimentare». Dice che si sente «spesso», anche con il senatore Alessandro Alfieri e pure con il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti.
LE DONNE DI SINISTRA
«Il rapporto con le colleghe del Pd è ottimo e quando ci ritroviamo a Strasburgo, almeno una volta al mese usciamo tutte insieme. Per il resto, che dire: in Europa ci sono due donne che hanno ruoli apicali, Ursula Von Der Leyen è presidente della Commissione Europea mentre Christine Lagarde è la futura presidente della Bce. Per quanto mi riguarda da vicino, abbiamo dovuto modificare lo statuto in seguito al mio ingresso del bureau del gruppo S&D, proprio perché il numero delle donne è cresciuto».
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