MOBILITÀ DOLCE
Varese, nuova ciclabile dal centro a Sant’Ambrogio
Progetto da oltre un milione con percorsi misti. Ecco le caratteristiche

In bicicletta dalle stazioni a Villa Mylius e poi su fino a Villa Teoplitz, dove c’è una sede dell’università. È un percorso che in parte c’è già - vedi viale Aguggiari - ma che non ha le caratteristiche di una vera ciclopedonale, sicura, protetta. Ora il progetto per crearla. Il Comune di Varese ha assegnato l’appalto a un’azienda campana. L’opera è da oltre un milione (un milione e 110.000 per la precisione), finanziata coi fondi del Pnrr.
«CITTÀ MODERNA E FRUIBILE»
«Un progetto che punta a riqualificare diversi punti strategici della città – ha illustrato l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Civati - favorendo la mobilità sostenibile e creando un sistema di connessioni che puntano a una maggiore sicurezza e accessibilità, per lo sviluppo di una città sempre più moderna e fruibile per tutti».
«MIGLIORA ANCHE DECORO URBANO»
«Un intervento che inciderà in modo molto positivo sul decoro urbano, inserendo elementi di pavimentazione in grado di rendere più belle alcune vie cittadine – ha sottolineato la vicensindaca Ivana Perusin – in particolare la fascia intorno al centro storico, come ad esempio la zona di via Veratti, consentendo una maggiore fruibilità».
IL PERCORSO MISTA
Ecco il percorso: il tratto dalle vie Vico, Virgilio, Guido D’Arezzo e viale Auguggiari, prevede di collegare il parco di Villa Toeplitz, sede decentrata universitaria, con la pista ciclabile esistente in viale Auguggiari, attraverso zone con velocità limitata, piattaforme rialzate, corsia ciclabile in affiancamento alla viabilità e attraversamenti rialzati in porfido.
Il percorso prosegue lungo le vie Bicocca, Della Rizzola e Civelli, strade residenziali a basso traffico e prive di marciapiedi, con la viabilità ciclabile esistente e con marciapiedi promiscui.
Per il tratto tra via Guido D’Arezzo e via Vannucci, sono previsti percorsi promiscui ciclabili e pedonali su marciapiede, con un tratto continuo e sicuro in prossimità della chiesa di viale Auguggiari fino alla connessione con le corsie ciclabili esistenti. Un percorso che consentirà inoltre una possibile estensione futura della rete verso il polo scolastico di via Manin.
Nel tratto che tra viale Ippodromo e le vie Veronese, viale Aguggiari, via Montello, Fiume e Grandi, nell’area che va da via Grandi a piazza Beccaria, il progetto prevede un alternarsi di aree ciclopedonali, con l’ampliamento di tratti di marciapiede. Per l’area da piazza Beccaria a via Veratti fino all’incrocio con via Sacco, via Marcobi, e via Robbioni, verranno istituiti tratti con moderazione della velocità, rialzi, modifiche della pavimentazione e attraversamenti pedonali sicuri.
«MOBILITÀ DOLCE»
«Un intervento in linea con con la direzione delle principali città, italiane ed europee, che si muovono verso l’adozione di politiche improntate sulla mobilità dolce, per rendere sempre più sostenibili e accessibili i contesti urbani”» ha spiegato Maria Paola Cocchiere, presidente della Commissione Lavori pubblici.
I CONSIGLI DI FIAB CICLOCITTÀ
«Ogni intervento su una strada di Varese che può migliorare la condivisione degli utenti è benvenuto» è i giudizio di Fiab Ciclocittà Varese. Che aggiunge: «E’ sempre più diffusa la consapevolezza che il dominio delle automobili nelle abitudini di spostamento degli ultimi decenni non ha portato né maggior benessere né più sicurezza: un nuovo modello di mobilità è necessario e modificare l’assetto di una strada con questo scopo è certamente di aiuto» .
«Noi di Fiab Varese Ciclocittà siamo molto interessati al dibattito sulla nuova ciclopedonale progettata nel tratto stazioni-Villa Mylius-Villa Toeplitz , che unisce il centro della città al rione di S.Ambrogio, ai piedi del Sacro Monte-Parco Campo dei Fiori». Fiab Ciclocittà ha fatot una pedalata a luglio su quello che sarà il nuovo percorso. Arrivando a queste conclusioni: «La valutazione specifica deve però essere preceduta da alcune considerazioni generali». La prima: «La qualità finale di una ciclopedonale nuova dipende anche dai dettagli. È importante minimizzare i difetti di realizzazione perché risulta problematico intervenire dopo, a correzione. Perciò sarà importante non replicare alcuni difetti osservabili, per esempio, nella ciclabile stazioni-Capolago o anche nella più recente “ricucitura” della ciclopedonale del lago nel rione di Schiranna (segnaletica, rotatorie, posizionamento di stalli di servizio)»
La seconda osservazione: «È davvero sterile crucciarsi del fatto che a Varese ci sono le salite. Non essere città di pianura ha anche dei bei vantaggi. Ma soprattutto è innegabile che con le E-bike le salite varesine sono affrontabili da tutti, ma proprio tutti, non solo dagli sportivi che le cercano per il piacere di “domarle”. Perciò è sacrosanto che per aiutare i ciclisti a livello progettuale si devono ricercare le pendenze più favorevoli, ma è un dato di fatto che per andare dal centro a S.Ambrogio salire si deve.
Tre: «Una ciclabile ha tanto più successo (ovvero capacità di generare utenza) quanto più collega punti attrattivi ed è collegata ad altre ciclabili o ciclopedonali → Perciò sarà fondamentale rendere raggiungibile in bici il polo scolastico e sportivo di via Manin. In misura minore, ma concreta, anche il progetto di ciclopedonale tra via Aguggiari e via Crispi vincitore del “Bando Piazze Aperte” potrà aiutare a creare una nuova rete per la mobilità attiva.
E ancora: «Ciclisti e pedoni, nella città, devono essere liberi di muoversi senza troppi vincoli o impedimenti, non chiusi in “recinti” a loro riservati. È importante che la sicurezza sia garantita ovunque e a tutti, e lo strumento urbanistico che meglio serve a questo scopo è la zona 30. È inoltre un dato di fatto che esistono ciclisti veloci/esperti che non hanno problemi a condividere la strada con gli automobilisti, e ciclisti lenti/principianti che preferiscono condividere gli spazi con i pedoni. Perciò la realizzazione di una nuova ciclopedonale sarà occasione per migliorare la sicurezza effettiva e percepita da alcuni, ma non motivo di restrizione per chi preferisce percorsi diversi dalla ciclopedonale per spostarsi in bici o a piedi da e verso S.Ambrogio».
E infine: «Non esiste una singola misura a favore della mobilità ciclopedonale che da sola può fare la differenza. Serve sempre l’adozione di un “pacchetto” di interventi, (in altre parole: una politica sistematica) per spostare quote di mobilità dall’auto privata ai mezzi pubblici e alla mobilità leggera. Quindi si spera che la nuova ciclabile sarà un’occasione per generare nuove soluzioni urbanistiche e nuovi servizi per la mobilità attiva a Varese».
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