IL LUTTO
«Padre Giorgio, una perdita immane»
Il dolore dei confratelli e dei tanti amici del religioso morto a Torino. Il ricordo di Simone Cristicchi

Verrà eseguita oggi pomeriggio a Torino l’autopsia sul corpo di padre Giorgio Bonati, il cinquantacinquenne frate cappuccino del convento di viale Borri deceduto nel capoluogo piemontese nella serata di venerdì scorso, in seguito ai traumi riportati nell’incidente stradale nel quale è rimasto coinvolto nella stessa giornata sull’autostrada A26.
Un malore o un colpo di sonno potrebbero essere la causa del sinistro che ha causato la morte del religioso bergamasco originario di Paladina. Fra Giorgio, economo e responsabile delle attività del centro pastorale della casa varesina dei frati Cappuccini, stava rientrando in città dopo aver partecipato, la sera precedente, ad un incontro organizzato dalla parrocchia San Grato di Rivoira di Boves, in provincia di Cuneo.
Verso mezzogiorno, vicino ad Alessandria, lo schianto che probabilmente ha causato al religioso gravi emorragie interne. Per tutto il pomeriggio, i sanitari dell’ospedale torinese dove è stato trasportato hanno cercato, anche praticandogli delle trasfusioni, di strappare fra Giorgio alla morte. In serata, intorno alle 20, le sorelle del frate, Diana e Patrizia, hanno comunicato alla comunità del convento di viale Borri la notizia del decesso.
Il padre guardiano, Alessandro Ferrari, ricordando il confratello sottolinea due tratti peculiari del ministero di fra Giorgio: «La sua missione è stata segnata in modo particolare dall’esperienza della sofferenza e dall’impegno nella formazione dei giovani».
La vicinanza a chi soffre e la condivisione del loro dolore è certamente maturata nel religioso bergamasco durante il periodo trascorso come cappellano, subito dopo l’ordinazione presbiterale, all’ospedale del capoluogo orobico. I successivi incarichi in parrocchia a Crema e a Milano gli hanno permesso di sviluppare un’intensa attività di relazione e formazione con il mondo giovanile.
Il sindaco di Paladina, Gianmaria Brignoli, vive accanto alla casa paterna del frate e testimonia che l’improvvisa notizia della scomparsa di padre Giorgio ha turbato l’intera comunità del paese posto all’imbocco della Val Brembana e della Val Imagna dove vivono la mamma, Albina, e la sorella Patrizia. «È una perdita immane per tutti».
Questa la reazione del parroco, don Vittorio Rossi, da sei anni alla guida della comunità parrocchiale di Sant’Alessandro martire, che ricorda fra Giorgio «persona gioviale, intelligente, brillante e creativa». Ancora non sono stati definiti luogo e orario dei funerali. Nell’attesa dell’ultimo saluto, ai confratelli e alle numerose persone che lo hanno incontrato resta la consolazione delle parole che padre Giorgio pubblicò sul suo profilo Facebook quattro giorni prima di morire, “Cielo e terra sono davvero così vicini che si toccano, che possiamo toccarli ogni volta che vogliamo, che lo desideriamo!”, commentando un pensiero del poeta portoghese Fernando Pessoa.
Tra quanti hanno espresso cordoglio sui social c’è stato anche il cantautore Simone Cristicchi, a cui fra Giorgio era legato da profonda amicizia.
© Riproduzione Riservata