LA SERATA DELLA RIAPERTURA
Varese, pasticcio alle Bettole
Revocata la vittoria di Native Beach alla quinta corsa per arrivo “sottopeso”. Monta la polemica

A tenere banco ieri, domenica 20 luglio, giorno successivo alla riapertura, sabato 19 luglio, dell’ippodromo Le Bettole di Varese è il caso Native Beach, transitato per primo sul traguardo del premio Gianclemente Terzaghi, quinta corsa della serata, ma poi estromesso dall’ordine d’arrivo per difformità di peso. Vedendolo dominare la contesa, molti dei presenti nonché appassionati e sostenitori che lo avevano appoggiato convintamente per via di una situazione ponderale piuttosto vantaggiosa se equiparata alle caratteristiche del portacolori di Francesco Canducci, sono rimasti, però, disorientati. Secondo l’articolo 205 del regolamento delle corse, se il peso di un fantino è inferiore di oltre 400 grammi rispetto a quello controllato prima della partenza, l’ispettore addetto alla bilancia ne riferisce a commissari, che, a loro volta, procedono al distanziamento totale del cavallo. Al rientro, il peso di Sergio Urru, risultato inferiore di 470 grammi rispetto a quello registrato in fase preliminare, faceva scattare l’inevitabile intervento d’autorità, con conseguente assegnazione del titolo a Wind Fire Storm, secondo sul palo.
La zavorra in questione, persa fortuitamente nel corso delle operazioni d’insellaggio, veniva, infatti, rinvenuta al tondino di presentazione da un addetto ai lavori poco prima della partenza, con i cavalli già dietro le gabbie. La caduta, dipesa dalla presenza di uno squarcio nel copertino che contiene i piombi necessari al raggiungimento del peso corretto dell’interprete, ha, quindi, fatto scendere in pista l’allievo di Devis Grilli con 70 grammi in meno rispetto alla tolleranza prevista dalle norme vigenti. Piuttosto contrariato per quanto successo, l’allenatore toscano sta comunque valutando la possibilità di presentare reclamo, facendo leva sull’accertata anomalia dell’equipaggiamento e sulle eventuali tempistiche utili a richiamare alla bilancia i fantini o, tutt’al più, procedere con l’invalidamento dell’ordine d’arrivo una volta individuato il soggetto in questione. Certo è anche che, almeno stavolta, la rigidità della disciplina ippica va a penalizzare oltremisura un soggetto che, in pista, ha letteralmente spadroneggiato, non certo per quel mezzo chilo di differenza rispetto alla perizia affibbiatagli. Tra i danneggiati vanno inseriti, senza dubbio, anche gli scommettitori, componente basilare del sistema spesso poco tutelata.
Il caso, meritevole di considerazione, potrebbe, dunque, portare anche a vagliare delle modifiche all’ordinamento ippico? Difficile da dire ma, certamente, un ragionamento sulla comunicazione andrebbe affrontato immediatamente. Per fare chiarezza e ridare finalmente credibilità al settore, in particolare al presentarsi di situazioni atipiche come quella registratasi ieri sera a Varese, occorrerebbe, in primis, investire su di un portale d’informazione in tempo reale, che consenta anche a chi non è presente sul campo di rimanere costantemente aggiornato sullo svolgimento del convegno.
© Riproduzione Riservata