LA POLEMICA
«Photored fuori legge, via le multe»
Forza Italia all’attacco: delibere di giunta irregolari. Il Comune: fatto tutto secondo la legge
«Photored fuori legge e, con essi, anche tutte le multe arrivate fin qui. Invitiamo quanti hanno ricevuto sanzioni a presentare ricorso».
L’affondo è firmato Forza Italia che, con il coordinatore varesino Roberto Leonardi e i consiglieri comunali Simone Loghini e Piero Galparoli, ha messo sotto accusa i rilevatori automatici di infrazioni semaforiche installati lo scorso aprile in tre incroci della città.
«Siamo a favore della sicurezza stradale – hanno specificato i forzisti – ma la procedura seguita dall’Amministrazione comunale non è chiara; c’è a nostro parere un vizio a monte e questo comporta, a cascata, il vizio di tutti i provvedimenti che ne sono seguiti».
Per capire meglio occorre fare qualche passo indietro. Lo scorso 15 marzo, come specificato dal vicesindaco Daniele Zanzi in risposta a un’interrogazione dello stesso Longhini, terminava la posa dei photored agli incroci tra viale Ippodromo e viale Aguggiari, via Magenta e piazza Repubblica, via Staurenghi e via Verdi; rilevatori che, dopo i test sono entrati in funzione il 3 aprile.
«CINQUEMILA VIOLAZIONI IN SEI MESI»
In sei mesi – la risposta di Zanzi è datata 5 novembre 2018 – le violazioni accertate sono state oltre cinquemila: 2615 le auto che hanno attraversato gli incroci nonostante il semaforo rosso, 2594 quelle che si sono fermate oltre la linea di arresto. Diversa la gravità delle infrazioni e diverso quindi l’importo delle multe, ma il totale supera abbondantemente il mezzo milione di euro.
«Gli incassi – scriveva Zanzi – sono stati rispettivamente di €270.089 per i transiti con semaforo rosso (per un valore complessivo delle sanzioni accertate di €464.561) e di €76.521 per gli arresti irregolari in area di incrocio (per un valore complessivo delle sanzioni accertate di €119.231)».
Soldi che, almeno secondo quanto affermato da Forza Italia, Palazzo Estense potrebbe perdere.
Le obiezioni sollevate da Leonardi, Longhini e Galparoli riguardano quello che è avvenuto prima di marzo.
I DUBBI SULLA PROCEDURA
«La procedura – hanno osservato – è cominciata con una determina dirigenziale firmata nel novembre 2017 dall’allora comandante della Polizia locale Emiliano Bezzon. Quest’ultima, però, doveva essere preceduta da una delibera della Giunta, un atto politico cioè che individuasse il chiaro interesse pubblico di quello che si stava per fare. L’Avvocatura dello Stato afferma che tale delibera è suscettibile di controllo in sede giurisdizionale anche sotto il profilo dell’eccesso di potere; peccato che a Varese essa manchi del tutto. Oggi è difficile dire se a giustificare l’installazione dei photored fosse l’interesse alla sicurezza e non piuttosto quello a fare cassa».
L’IPOTESI CLASS ACTION
Come uscirne quindi?
«Immaginare un intervento ex post per sanare questa mancanza – hanno risposto da Forza Italia – sarebbe una forzatura; andrebbero piuttosto annullate le sanzioni e si dovrebbe rifare tutto da capo. Tre i passaggi che valuteremo, il primo sarà scrivere una lettera al segretario generale di Palazzo Estense, per avere da lui una risposta tecnica alle nostre domande; si potrebbe poi valutare una class action con tutti coloro che sono stati multati e, infine, se ci fosse un danno per le casse del Comune, chiedere l’intervento della Corte dei conti».
LA REPLICA: TUTTO REGOLARE
Documenti, delibere, numeri dei fascicoli nei quali è espresso l’indirizzo politico all’installazione dei photored: Palazzo Estense risponde così alle accuse di Forza Italia.
«È stato seguito l’iter previsto dalla normativa – si legge in una nota diffusa ieri pomeriggio dal Comune – i passaggi politici sono stati ben tre».
Le affermazioni dei consiglieri forzisti vengono definite «inesatte»; quello che segue è poi un resoconto dettagliato delle delibere in oggetto, tutte allegate in copia.
TRE DOCUMENTI STRATEGICI
La prima in ordine di tempo è il Documento unico di programmazione 2017, approvato da Giunta e Consiglio comunale con la deliberazione numero 21 del 30 marzo di due anni fa. Qui, alla missione 3, è contenuto l’esplicito riferimento al «potenziamento di telecamere per il controllo degli incroci semaforizzati e per il controllo della velocità nelle situazioni più pericolose».
Vengono poi citati il verbale di deliberazione della giunta comunale numero 253 del successivo 31 maggio – con cui è stato approvato il Piano esecutivo di gestione 2017/2019 –, il Piano dettagliato degli obiettivi 2017/2019 e il Piano della performance, che nelle schede 322 e 323 riporta la stessa dicitura sulle telecamere contenuta nel Dup.
«FORZISTI DISTRATTI»
«In effetti – ha commentato il vicesindaco Daniele Zanzi – avevamo avuto il sospetto che i rappresentanti di Forza Italia, presenti in tutti i passaggi consiliari e di commissione, fossero stati un po’ distratti; il sospetto ora è diventato certezza».
Palazzo Estense fa riferimento anche alla determina numero 467 del 2017, firmata anch’essa dall’allora comandante della Polizia locale Emiliano Betton. Se quella indicata da Forza Italia, la numero 1113, aggiudicava l’installazione dei tre rilevatori all’impresa vincitrice della gara, questa è quella che determinò gli incroci in cui installare i photored.
«Qui – ha spiegato il sindaco Davide Galimberti – è subentrata l’autonomia attuativa del dirigente, che ha dato seguito alle indicazioni politiche di Consiglio e Giunta e che ha agito nel pieno rispetto delle competenze stabilite dal Testo unico enti locali. A coronare il tutto è arrivato l’assenso del segretario generale del Comune; i documenti smentiscono clamorosamente quanto affermato dai consiglieri di Forza Italia».
«ATTENTI ALLE SPESE LEGALI»
«Invitiamo i pochi che volessero seguire i dubbi suggerimenti di Longhini, Galparoli e Leonardi – ha concluso il capogruppo del Partito democratico a Palazzo Estense, Luca Conte – a rivolgersi direttamente a loro. Sono certo che anticiperanno ogni spesa legale. Se sono tanto sicuri di quanto affermato, d’altronde, perché tirarsi indietro?»
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