LA POLEMICA
«Abbiamo il diritto di celebrare i nostri morti»
Il presidente della Comunità militante dei Dodici raggi replica alle critiche sulla commemorazione nei cimiteri

«Noi andiamo avanti per la nostra strada». Alessandro Limido, presidente e cofondatore della Comunità militante dei dodici raggi, risponde così alle polemiche innescate dalla manifestazione organizzata dalla sua associazione per mercoledì, giorno del 25 Aprile. Mentre in molte città della provincia si terranno cerimonie per l’anniversario della Liberazione, il movimento di estrema destra – la cui sede di Caidate di Sumirago, a metà dicembre, fu posta sotto sequestro nell’ambito di un’indagine per “riorganizzazione del disciolto partito fascista” – organizzerà una «commemorazione degli eroi varesini trucidate dalle brigate partigiane locali», nel ricordo di una data che segna «l’inizio dell’occupazione anglo-americana». Come recita il programma pubblicato sul sito dell’associazione, la prima tappa sarà alle 10 al cimitero di Belforte dove sarà chiamato il «presente per Renato Zambon, comandante della Compagnia Arezzo», poi alle 12 al cimitero di Sant’Ambrogio per i fratelli Gervasini e alle 14 al camposanto di Solbiate Arno «per il tenente colonnello Leopoldo Gagliardi, federale di Varese e comandante della XVI brigata “Dante Gervasini”». E, come accade quasi sempre in occasione di manifestazioni dei Do.Ra., è scoppiata la polemica. «Ogni cosa che facciamo ha una rilevanza mediatica enorme, fin da quando abbiamo organizzato la commemorazione del San Martino», commenta Limido, aggiungendo che «il sindaco di Varese Davide Galimberti ha annunciato che vigilerà su di noi, ma in verità saremo noi a vigilare sul suo operato e non il contrario: lo faremo non come associazione, ma come cittadini. Siamo uomini liberi e non chiederemo mai il permesso per ciò che è giusto: rivendichiamo con forza il diritto di celebrare i nostri morti».
Da più parti è stato chiesto di vietare la manifestazione di mercoledì, ad esempio con una nota congiunta firmata da Anpi, Gruppo consiliare del Pd, Liberi e Uguali Varese, Progetto Concittadino e Cgil, Cisl e Uil territoriali. «Noi non cerchiamo uno spazio per commemorare i nostri caduti, è un diritto sacrosanto – replica il presidente di Do.Ra. -. Ci possono essere persone che non sono d’accordo con l’iniziativa, però a noi non interessa e andiamo avanti per la nostra strada». Quante persone sono attese all’appuntamento nei cimiteri? «Di sicuro saremo noi e i nostri fratelli orobici – risponde Alessandro Limido -, poi non escludo che possa arrivare anche qualche libero cittadino che apprezza l’iniziativa. Penso comunque che saremo una cinquantina di persone». E come si svolgeranno le commemorazioni? «Non faremo il passo dell’oca o cose simili – ribatte -. Vogliamo solo andare nei cimiteri, in assoluta tranquillità, e ricordare quanti si sono battuti per la nostra causa portando dei fiori sulle loro tombe».
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