PREMIO CHIARA
Dacia Maraini, stile inconfondibile
Riconoscimento alla carriera della prolifica autrice. Svelati i segreti della trentesima edizione del concorso

Un nome su tutti, quello di Dacia Maraini: a una delle più prolifiche e premiate scrittrici italiane andrà il Premio Chiara alla Carriera «per aver saputo parlare al pubblico più vasto proponendo sempre temi di grande attualità nel suo inconfondibile stile».
La premiazione si terrà domenica 18 novembre al Teatro Sociale di Luino. E poi tante storie “in bilico” nei tre volumi finalisti del Premio Chiara 2018 e non soltanto in quelli.
Ieri sera si sono sciolte così le vele dell’edizione numero 30, sullo sfondo la languida scenografia dell’Isolino Virginia al Lago di Varese.
Ecco quindi il bresciano Luca Doninelli con “La conoscenza di sè” (La nave di Teseo editore): quattro storie per altrettanti protagonisti sul filo di lana pirandelliano, sospeso tra l’immagine di sé che hanno gli altri e che ha ciascuno; il torinese Enrico Remmert, autore di cinema, teatro e televisione, con tante esistenze in bilico fra eroismo e viltà in “La guerra dei Murazzi” (Marsilio); lo studioso di letteratura e di “cose orientali”, il pisano Danilo Soscia, con le umanità ancora in bilico fra cuore e ragione di personaggi illustri e sconosciuti in “Atlante delle meraviglie” (Minimum fax).
Tre esempi di qualità, scelti fra sessantuno pervenuti al Comitato grandi lettori. Spetterà ora alla giuria popolare di 150 lettori, italiani e ticinesi, designare il vincitore assoluto nella manifestazione che si terrà a Ville Ponti domenica 28 ottobre.
All’incontro conviviale all’Isolino, presenti autorità diverse del mondo civile e culturale varesino, radunati dai vertici dell’Associazione Amici di Piero Chiara, il presidente Romano Oldrini e Bambi Lazzati, sono stati svelati anche i nomi di chi si è aggiudicato gli altri premi.
Per la sezione Segnalati, lo svizzero Giorgio Genetelli con “La conta degli ostinati” (Gabriele Capelli Editore); nella sezione Inediti ha prevalso la comasca Elena Ferrini con “L’estate dei venticinque anni” pubblicata da Pietro Macchione Editore; infine, sono ventuno gli scrittori tra 15 e 25 anni finalisti del Chiara Giovani, che aveva per titolo “La mia frontiera”: anche in questo caso sarà la giuria popolare a indicare i racconti migliori, ma tutti già figurano nel simpatico libretto che ha visto le stampe a cura degli Amici di Piero Chiara.
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