EVENTO IN PRESENZA
“Prima” del sequel dell’Odissea
La traduzione italiana dell’opera di Kazantzakis sabato 5 giugno a Villa Clerici

Anche la cultura riparte a Varese dopo il Covid. E lo fa con un evento straordinario, dedicato ad un’opera e ad un autore prestigiosi, che nella città giardino vengono presentati per la prima volta in presenza in Italia. Sabato 5 giugno, alle ore 18, nel cortile dell’austera Villa Clerici, a Velate, il più grande editore di poesia del nostro Paese, Nicola Crocetti, presenterà l’Odissea di Nikos Kazantzakis, 24 canti per 33.333 versi, che ha tradotto per la prima volta in italiano, dando vita ad un raffinato volume di 800 pagine (pubblicato da Crocetti – Idee Feltrinelli). Ad intervistare il traduttore-editore, che ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti per questa sua impresa, sarà Dino Azzalin, accompagnato dalle letture dell’attore Nicola Tosi e dalle note del musicista Silvio Pezza. Un evento slittato più volte a causa dell’emergenza sanitaria e che ora potrà finalmente svolgersi dando il via agli eventi dedicati al libro che prenderanno corpo in città nei prossimi mesi.
Dunque Varese riparte con quest’opera sterminata, il capolavoro dell’autore cretese, che si è impegnato per tutta la vita a scrivere questo imponente sequel dell’Odissea di Omero, tre volte più lungo del poema originario. Un’opera che il poeta, nato nel 1883 e scomparso nel 1957, terminò dopo 13 anni e mezzo di lavoro e sette stesure. Un’esistenza singolare, quella di Kazantzakis, che perse per un solo voto il Premio Nobel nel 1957, attribuito a Camus, il quale gli scrisse un telegramma: «Voi l’avreste meritato cento volte di più». Ma che conobbe anche un insperato successo grazie al cinema, dato che dal suo romanzo “Zorba il Greco” (che in questi mesi Crocetti ha rimandato in libreria traducendolo per la prima volta dal greco) fu tratto l’omonimo film di successo, che vedeva protagonista Anthony Quinn e che fu ricordato soprattutto per la famosa colonna sonora di Mikis Theodorakis.
A Velate risuoneranno i versi della nuova Odissea, e il traduttore Crocetti racconterà il suo impegnativo sforzo di portare nella nostra lingua quest’opera sterminata, per cui l’autore non utilizzò solo la sua lingua cretese, ma anche diversi dialetti dell’Arcadia e delle isole greche. Davvero una sfida, la traduzione di questo poema. «Kazantzakis – dice Crocetti – è un creatore di parole», tanto che, continua il traduttore, «come l’autore girovagava per i villaggi greci alla ricerca delle parole da imbarcare sulla sua Arca linguistica, il suo traduttore ha vagabondato per i villaggi globali e gli intricati sentieri del web per scoprire i significati delle parole sconosciute che lui ha salvato dall’estinzione». Una lingua straordinaria utilizzata per raccontare le nuove peripezie dell’eroe omerico che, uccisi i Proci a Itaca, decide di riprendere il mare, si avventura in Egitto, prosegue il suo viaggio in Africa alla ricerca delle sorgenti del Nilo, quindi si dirige verso il Polo Sud per dire addio alla vita. Un viaggiare per il mondo che è, allo stesso tempo, un peregrinare attorno all’uomo e al mistero della sua esistenza.
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