CARDIOCHIRURGIA
«Condanna a 2 anni per l’ex primario»
La richiesta del pm Flavio Ricci al processo contro il medico accusato di mobbing e abuso di ufficio

«L’ex primario del reparto di Cardiochirurgia dell’Ospedale di Circolo, Andrea Sala, dev’essere condannato a due anni di carcere». L’ha chiesto il pubblico ministero Flavio Ricci al Tribunale in composizione collegiale presieduto da Anna Azzena, nell’ambito del processo al medico per i reati di mobbing (tecnicamente maltrattamenti in famiglia) e abuso d’ufficio.
L’ex primario ha preso la parola all’inizio dell’udienza per dichiarazioni spontanee (avendo rifiutato, com’è suo diritto, di farsi interrogare dalle parti) e ha negato di aver perseguitato, demansionandolo, il “suo” chirurgo Vittorio Mantovani, parte civile con l’assistenza dell’avvocato Marco Lacchin, come da denuncia del medico del reparto.
E poi hanno preso la parola i suoi difensori, con l’avvocato Pietro Magri “tranchant” nel corso di un’arringa che si è conclusa con la richiesta di assoluzione per Sala: «Le accuse mosse al professore, che ha avuto una carriera specchiata ed esemplare, non stanno né in cielo né in terra».
Com’è noto, il processo è un “satellite” di quello che tanto clamore ha suscitato anni fa, al “corvo della Cardiochirurgia”, partito dalle lettere anonime di un medico del reparto che accusava falsamente un collega, di nuovo Mantovani, di aver provocato la morte di un’anziana paziente con la sua imperizia, lettere accompagnate da copie della cartella clinica. Quel processo al “corvo” si è concluso sostanzialmente con un nulla di fatto: via l’accusa principale di diffamazione per motivi procedurali, assoluzione per quella secondaria di violazione della privacy. Ma la storia non è finita e non lo sarà neppure il prossimo 31 maggio, quando è attesa la sentenza a carico dell’ex primario Sala: ci sono state infatti altre denunce e altri procedimenti sono tuttora in corso.
Ieri il pm ha concluso che l’esclusione di Mantovani da interventi e consulenze è provata, e che per questo il cardiochirugo fu “maltrattato” all’epoca dei fatti dal primario Sala, una sorta di “papà” del “reparto-famiglia”.
© Riproduzione Riservata