INUTILIZZABILE DAL 2014
Varese, il velodromo Ganna verso la rinascita
In città il presidente nazionale della Federciclismo. E spunta l’idea di un ciclodromo

A Palazzo Estense a Varese ieri, venerdì 12 novembre, è giunto il presidente nazionale della Federazione Ciclistica Italiana, Cordiano Dagnoni. Accompagnato dal presidente del ciclismo varesino Massimo Rossetti e dal professor Riccardo Aceti, ha incontrato il sindaco Davide Galimberti e il neo assessore allo sport Stefano Malerba. L’argomento: il velodromo Luigi Ganna di Masnago. I ciclofili sanno che l’ingresso all‘impianto è interdetto ai ciclisti dall’inizio del 2014 quando al Comitato Organizzatore Pista Varese giunse una lettera che recitava così: “L’Area X Lavori Pubblici comunica che le strutture della pista ciclistica dello stadio “Franco Ossola” non sono staticamente idonee all’uso, fintanto che non verranno eseguiti interventi di consolidamento. Per quanto sopra, si comunica che dovranno essere sospese tutte le attività sportive su pista: allenamenti e competizioni”. Lavori mai eseguiti, nel frattempo i locali riservati ai meccanici, con i pezzi di ricambio, sono stati saccheggiati, le biciclette che erano stipate sotto la tribuna distinti non ci sono più e il velodromo è rimasto la classica cattedrale nel deserto. «Ho trovato una grande disponibilità nell’amministrazione comunale di Varese - sottolinea Dagnoni - c’è la volontà di riportare l’attività al velodromo. Ho sottolineato anche la valenza sociale dell’iniziativa, infatti nella ormai abbandonata pista di atletica ci potrebbe essere la possibilità di ospitare l’attività dei bambini, che hanno sempre meno possibilità di pedalare in sicurezza in città, e gli atleti paralimpici per gli allenamenti».
Il numero uno federale continua: «Conto molto sulla fattiva collaborazione del professor Riccardo Aceti, che ha preso a cuore questa iniziativa, e che penso svilupperà un progetto sul quale lavorare per poi andare a recepire i fondi per fare i dovuti interventi, così come Federciclo abbiamo fatto in altri velodromi. Quando ho ricoperto la carica di presidente regionale non sono riuscito a riportare l’attività al velodromo di Masnago, ora conto di farlo da presidente nazionale, certo che poi servirà la fattiva collaborazione del territorio e la costituzione di un consorzio ciclistico di gestione dell’impianto».
Spesso ci si chiede perché è stata chiusa così drasticamente questa struttura e se a suo tempo non era possibile trovare una soluzione. Nel recente passato abbiamo assistito a sopralluoghi, unità d’intenti, prese di posizione, promesse, speriamo che questa sia la volta buona. Nella mattinata varesina è emersa anche la bella idea della realizzazione di un ciclodromo, la lunghezza andrà poi studiata con gli esperti di settore, dove amatori e giovani potranno pedalare in sicurezza. Questa potrebbe essere una soluzione accattivante per il sempre più numeroso popolo dei pedalatori. Non ci resta che attendere, i personaggi sono usciti dai blocchi di partenza, li attendiamo al tempo intermedio e all’arrivo, e per ora non ci resta che vivere dei ricordi del velodromo, inaugurato nel maggio del 1935 e poi completamente rifatto nel 1968. Nella sua storia la struttura aveva già respinto un attacco, quando negli anni d’oro del Varese Calcio in serie “A” venne designato ad essere sacrificato per fare poste a delle tribune. Poi ci sono stati i momenti di splendore con i Campionati Italiani e il Campionato del Mondo, organizzato nel 1971, passato alla storia per la vittoria del quartetto italiano dell’inseguimento composto dal cedratese Luciano Borgognoni con Pietro Algeri, Giacomo Bazzan e Giorgio Morbiato, le sfide tricolori per atleti paralimpici e l’arrivo di alcune edizioni della Tre Valli Varesine.
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