VETRINE ALLA RISCOSSA
Varese, rinascono i negozi in centro
In via Donizetti aprirà un pop up. In corso Moro una ventata di Spagna

Una città che merita di essere rilanciata, la nostra. Anche attraverso il commercio e l’apertura di nuovi negozi, tanto che c’è chi si mette in gioco affinché questo accada.
Nelle zone del centro si cerca di vivacizzare l’attività, attraverso l’apertura di nuovi punti vendita che mostrino la volontà di combattere la crisi, le lamentele di chi dice che Varese ormai non è una città appetibile e che commercialmente non esiste più. Eppure nuove vetrine hanno preso il posto di altre ormai chiuse. Sono negozi di abbigliamento e lifestyle che ridanno nuovo smalto alle vie dove si affacciano, anche in vista degli acquisti natalizi.
VIA DONIZETTI MORDI E FUGGI
E proprio in vista delle festività e degli acquisti natalizi, in via Donizetti, cuore storico della città, all’inizio di dicembre aprirà un pop up di moda solo per uno o al massimo due weekend. Ci saranno capi prettamente invernali, visto che si tratterà di pellicceria ecologica, con modelli originali a costo sostenibile. Alle spalle c’è un giovane di 25 anni e un’altra varesina che si occupa di moda da tempo. Un pop up, dunque, sull’esempio di analoghe realtà presenti nelle maggiori città d’Europa, ossia un negozio che c’è ma solo per pochi giorni e poi chiude i battenti. Un modo per tastare il terreno e quindi il gradimento del pubblico.
NEGOZIO DI VINTAGE
Tra i negozi aperti invece da poco, c’è Herringbone, negozio di vintage selezionato con abbondanza di marchi inglesi e americani per lui e lei che ha aperto da pochissimo in una zona al di fuori dello stretto circuito moda del corso Matteotti, esattamente in via Staurenghi. Là dove prima c’era un negozio di viaggi. «Cercavo una zona che fosse bella, in un angolo adatto che qui mi sembra perfetto, accanto a un bel fioraio e a un fruttivendolo e a due passi dal multipiano di via Sempione - riassume la scelta il titolare, Massimo Mentasti, che alterna l’attività nella moda in tutto il mondo a quella varesina, insieme con la moglie Chiara e Rossana Gualco - La nostra è un’attività diversa, che non vuole fare concorrenza ai marchi presenti in altri negozi, perché c’è spazio per tutti. Anche nel nome, letteralmente “lisca di pesce”, che è quello del tessuto, si rimanda a reminiscenze varesine e in particolare al nostro lago». È la volontà di questa piccola bottega, da scoprire solo con il passaparola perché almeno per ora i social, volutamente, non sono stati presi in considerazione. Cercare il proprio spazio sul mercato significa spesso colmare una nicchia, cercando un’alternativa alle catene di abbigliamento. «Abbiamo capito che differenziarsi è essenziale», è il parere di diversi negozianti.
«LA CLIENTELA CAPISCE»
«Noi abbiamo aperto a settembre, avevamo già esperienza nel settore e così ha preso vita questa nuova avventura - spiega Romina, titolare di W.4, con vetrine tra piazza Beccaria e via Cattaneo - E devo dire che la clientela ci ha capito e apprezzato fin da subito: abbiamo puntato su capi italiani per la camiceria e il jeans, sul cachemire pregiato che fornisce la materia prima anche a grandi marchi della moda. Per offrire capi diversi a un prezzo equo». Qualità al giusto prezzo è quello che cerca la clientela, per chi vuole acquistare prodotti diversi dal solito senza muoversi dalla propria città. Non solo moda.
CORSO MORO ALLA SPAGNOLA
La Casa de las carcasas, catena spagnola di cover per cellulari, apriva intanto ieri i battenti al posto di Pollini, chiuso pochi giorni fa, in corso Moro. NEL SALOTTO BUONO
E presto il volto del centro potrebbe cambiare ancora, con l’apertura del negozio uomo di Baseblu con elegante bar al pianterreno. Gli imponenti lavori di restauro, nell’ex caffè Zamberletti, sono in corso da circa un anno e a giudicare dall’intensa attività di queste settimane, all’apertura non dovrebbe mancare molto. Ridare lustro al salotto buono della città è la missione. Sarebbe bello che anche un’altra zona, centralissima, ossia davanti alla basilica di San Vittore, non restasse ancora a lungo una triste sfilata di vetrine vuote affacciate sulla piazza, dopo la chiusura di due negozi di abbigliamento intimo e casual.
© Riproduzione Riservata