VIABILITÀ
La rotonda-trappola di viale Valganna
Nelle ore di punta in coda fino all’ingresso dell’ippodromo e verso Biumo. «E i pedoni sono a rischio»

Viale Ippodromo-Valganna, il caos della rotonda. Può una rotatoria creare più code di un semaforo? Solitamente no, anche perché nasce proprio con lo scopo di sveltire l’attraversamento agli incroci. Quando però il traffico è molto intenso, soprattutto la mattina e la sera, ecco che si crea comunque l’effetto tappo: in particolare quando una delle strade è dominante rispetto alle altre.
Accade così fra i viali Valganna e Ippodromo, dove molti automobilisti sono abituati ad armarsi di santa pazienza prima delle 8 o verso le 17. Il serpentone, nei momenti più critici, arriva a ritroso fino alla curva accanto alle Bettole. Insomma, qualche centinaio di metri di auto incolonnate quando si ha fretta di raggiungere il posto di lavoro o di tornare a casa.
Il dibattito ha conquistato anche la rete, con una spiegazione che vince su tutto: chi arriva dall’asse più “battuto”, cioè da Biumo verso la Valganna, difficilmente lascia passare chi proviene dall’ippodromo. E si crea l’ingorgo.
Sul posto non sono in corso lavori o cantieri, diversamente da altre zone della città dove la posa dei cavi per la fibra crea disagi. Non risulta nemmeno un aggravamento del traffico rispetto al passato: si tratta dunque di un fenomeno ormai cronico in un rondò che ha anche dimensioni limitate e quindi non favorisce la presenza di più mezzi contemporaneamente.
Qualche utente suggerisce anche di creare due corsie, smussando il marciapiede verso la chiesa, così da favorire la svolta a destra per chi è diretto verso il centro. Ma in generale nella zona il traffico è sempre sostenuto, anche quando non ci sono le code, come sa bene chi vi lavora.
«Gli incolonnamenti sono soprattutto all’ingresso e all’uscita della città - dicono i commercianti biologici Lidia e Alessio Cenzon -. Il problema però è anche la velocità: dalla Valganna arrivano dei missili terra-aria più che delle auto. E c’è molto nervosismo: i pedoni che attraversano proprio a ridosso della rotonda non hanno vita facile anche a causa delle strisce sbiadite. A volte vengono presi a male parole, come se non avessero ragione. Abbiamo proprio assistito alla scena di un’anziana insultata perché aveva “osato” attraversare sulle strisce pedonali. Manca anche la manutenzione ai tombini e le strade sono piene di buche. Forse è una questione di mentalità: l’educazione e il rispetto delle regole al volante dovrebbero essere scontati, invece sono una rarità. E in quel caso non c’entra il Comune. Bisognerebbe muoversi a piedi o in bicicletta, ma ovviamente non è così facile in una città piena di saliscendi e con questo traffico».
Poco più in là, un altro “vicino di casa” racconta di una situazione altalenante. «Le colonne si formano soprattutto al mattino o nel tardo pomeriggio, a volte invece la situazione non è così grave, dipende dai momenti - sottolinea il benzinaio Stefano Rocca -. Purtroppo questo succede in molti altri accessi della città, da Bobbiate a viale Aguggiari. C’è poco da fare. Piuttosto, per rendere il transito più sicuro, si potrebbe controllare maggiormente il parcheggio selvaggio, magari lungo le corsie di marcia con intralcio alla circolazione. E multare chi lascia l’auto tutto il giorno nei posti a disco orario. Le regole ci sono, a volte non si fanno rispettare».
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