LE CERIMONIE
«Nomade per amore»
Martinella del Broletto a don Vittorione Pastori. E in mattinata la fiaccolata e la messa in San Vittore con l’arcivescovo e il messaggio di papa Francesco

«Per aver saputo rappresentare instancabilmente in Italia e nel mondo intero quello spirito di solidarietà a favore dei più bisognosi che anima la popolazione varesina».
Con questa motivazione, è stata assegnata ieri pomeriggio, alla tensostruttura dei giardini Estensi, la “Martinella del Broletto” 2019 alla memoria di don Vittorio Pastori.
Poco prima di consegnare il prestigioso riconoscimento, che dal 1985 premia i cittadini varesini che si sono distinti per un particolare spirito di servizio a favore della città, nei diversi campi di attività professionale, scientifica, tecnica, artistica, sportiva, economica, sociale e politica, il sindaco, Davide Galimberti, ha sottolineato che «era necessario, doveroso assegnare questa onorificenza a don Vittorio».
Il primo cittadino ha quindi affermato che «Varese è orgogliosa di don Vittorione e di tutte le persone che oggi sono impegnate per portare aiuto e sollievo a chi si trova in condizioni di bisogno». Le parole di Galimberti hanno rassicurato il presidente di Africa Mission, don Maurizio Noberini, il quale aveva detto: «Pensavamo che don Vittorio fosse stato dimenticato dalla sua città».
Il sacerdote emiliano ha voluto anche ricordare monsignor Enrico Manfredini, il prevosto di Varese che, nominato vescovo, portò con sé a Piacenza Vittorio Pastori affidandogli il compito di amministrare i beni della diocesi. «Il vescovo Manfredini e don Vittorio, molto determinati e poco amati da qualcuno, hanno scombussolato la Chiesa piacentina».
Anche il presidente di Cooperazione e sviluppo, il braccio operativo del movimento fondato da don Vittorione, Carlo Antonello, ha confermato che don Vittorio, a Piacenza, «ha sconvolto una città un po’ sonnolenta».
Antonello ha voluto quindi evidenziare che Africa Mission continua ad operare ininterrottamente da cinquant’anni in Uganda perché «il modello di cooperazione proposto da don Vittorio prevede una presenza costante al fianco delle popolazioni africane che permetta di crescere con loro evitando quindi interventi occasionali e limitati nel tempo».
Alla cerimonia di premiazione, coordinata dall’assessore ai servizi sociali, Roberto Molinari, sono intervenuti tra gli altri, il prefetto Enrico Ricci, il prevosto monsignor Luigi Panighetti, il vicesindaco Daniele Zanzi con l’assessore Andrea Civati e il consigliere provinciale Simone Longhini. In prima fila anche il vescovo di Moroto (Uganda), monsignor Damiano Guzzetti, l’editore de La Prealpina, Daniela Bramati, e Paola Benetti dell’ufficio scolastico provinciale.
Presente anche una delegazione dell’Associazione nazionale alpini guidata dal vicepresidente della sezione cittadina, Severino Bassanese, e dal capogruppo di Varese, Antonio Verdelli. Al termine della cerimonia i rappresentanti di Africa Mission hanno consegnato al prefetto, al sindaco e al prevosto un “batik”, un dipinto tradizionale ugandese realizzato su un telo di seta ricoperto di cera raffigurante don Vittorione in uno scenario tipico dell’area dove opera il suo movimento.
IL MESSAGGIO DEL PAPA
La due giorni organizzata da Africa Mission-Cooperazione e sviluppo per ricordare il venticinquesimo anniversario della scomparsa di don Vittorio Pastori si è poi conclusa oggi, domenica 1 settembre, nella basilica di San Vittore. Alle 11, sul sagrato della basilica monsignor Luigi Panighetti ha accolto la fiaccola commemorativa partita da Piacenza e portata a Varese dai tedofori della “Staffetta dell’amicizia e della solidarietà”.
Con una sorpresa: «Siate portatori del messaggio di questo nomade per amore, il quale invitava tutti, in modo particolare i giovani, a diventare discepoli e testimoni di Cristo per essere faro, essere luce, per essere speranza per chi speranza non ha più». È questo l’auspicio espresso da Papa Francesco e rivolto a «quanti hanno conosciuto don Vittorio Pastori e ne hanno raccolto la preziosa eredità» contenuto nel telegramma inviato al prevosto in occasione della commemorazione.
Nella basilica, l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini ha presieduto la messa in suffragio del missionario varesino, scomparso alle prime ore del mattino del 2 settembre 1994, concelebrata anche dal vescovo di Piacenza-Bobbio, monsignor Gianni Ambrosio, e dal vescovo della diocesi ugandese di Moroto, monsignor Damiano Guzzetti, oltre che dal vescovo emerito Giovanni Giudici.
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