L’EVENTO
Varese: Samp da... Oscar, docufilm al MIV
Questa sera sarà presente anche Beppe Dossena, colonna portante dei blucerchiati da scudetto nel 1991

Oggi, lunedì 12 dicembre alle 20.30, al MIV, per presentare “La bella stagione”, docufilm tratto dal libro di Roberto Mancini e Gianluca Vialli, ci sarà anche un campione del mondo.
GLI OSPITI
Agli ospiti già annunciati si aggiunge infatti Beppe Dossena, che faceva parte della nazionale trionfatrice in Spagna nel 1982. In sala Giove ritroverà il suo capitano nella Sampdoria che vinse lo scudetto, in quel campionato del 1990-91 che è al centro del docufilm diretto da Marco Ponti. Della partita saranno anche Luciano Zecchini, che vestì “la maglia più bella del mondo” a metà degli Anni 70, e il varesino Luca Pellegrini, capitano della Doria tricolore. Tra i tifosi storici sicura la presenza di Mario Sisti, classe 1942, uno dei fondatori di “Varese Blucerchiata”, che esordì da spettatore allo stadio “Marassi” di Genova con la Samp di Adriano Bassetto.
IL DEBUTTO DEL DORIA AL CINEMA
“La bella stagione” non rappresenta il debutto del Doria al cinema, neppure per quanto riguarda fasi di gioco. Alcuni spezzoni di Arsenal-Samp, semifinale di Coppa delle Coppe, appaiono in “Io no speak inglish”, 1995, di Carlo e Enrico Vanzina. Ne è protagonista Paolo Villaggio che in più pellicole ha reso omaggio alla squadra del cuore.
Lo ha fatto anche in terra varesina, con in “A tu per tu”, 1984, di Sergio Corbucci.
IL SET CINEMATOGRAFICO DI LUVINATE
Qui il geniale creatore di “Fantozzi” interpreta un tassista genovese, tifosissimo della Samp, che accompagna il presidente della società blucerchiata - Johnny Dorelli in versione Paolo Mantovani - in Svizzera. Passando per Gaggiolo, dove un automobilista gli chiederà la strada per Varese, con set anche a Luvinate, nella bellissima Villa Mazzorin, per copione proprietà della finta aristocratica Solange, interpretata da Victoria Zinny. In “Banzai”, 1997, dei fratelli Vanzina, Villaggio confessa di riuscire a eccitarsi solo se, con una donna disponibile accanto, ha modo di vedere immagini di reti di Roberto Mancini.
Ne “Il ciclone”, del 1996, Leonardo Pieraccioni spiega bene che «Sampdoria non è una città», inutilmente però perché 17 anni dopo in “Sole a catinelle”, Checco Zalone manda alla moglie «Saluti da Sampdoria». In “Poli opposti”, 2015, del bustese Max Croci, amico andatosene troppo presto, il filosofo Leibniz diventa “il giocatore della Sampdoria”, onorata persino dal grande regista cinese Wong Kar-wai che in “Angeli perduti”, del 1995, ritrae una ragazza fan di Ruud Gullit, allora del Doria.
LA PARTE CLOU
Il clou però si tocca di nuovo con “Un matrimonio da favola”, sempre targato Vanzina. In questa commedia, Stefania Rocca, soprannominata “bomber” dagli amici, è chiamata, per gioco, a dire a memoria la formazione della squadra che vinse il campionato 1990-91. Senza alcuna esitazione, lei, bella come non mai, snocciola i nomi degli undici titolari. Due di loro, Pellegrini e Dossena, domani saranno al MIV.
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