TRIBUNALE
Si torna in aula. Da remoto
Dall’11 maggio possibili udienze in videoconferenza. E arrivano i termoscanner
Tutto fermo. Almeno per altri venti giorni. E dopo? Per sbloccare la giustizia, il Tribunale prepara la “fase 2” che dovrebbe cominciare dopo l’11 maggio.
Fino a quella data, infatti, � è in vigore l’ultimo decreto del presidente Cesare Tacconi che sospende tutte le udienze dei procedimenti penali e civili pendenti sia nelle aule di piazza Cacciatori delle Alpi, sia negli uffici del Giudice di pace di Varese e Luino. Per il periodo successivo, almeno quello “transitorio” fino al 30 giugno, si pensa a una ripartenza delle udienze, ma non in aula. O almeno non tutti in aula: per i processi penali più� “leggeri” - cioè senza testimoni, quindi patteggiamenti, abbreviati, udienze per la messa alla prova - le uniche presenze fisiche a Palazzo di giustizia potrebbero essere quelle del giudice e del cancelliere, mentre le altre parti, dall’imputato al suo avvocato, al pubblico ministero, sarebbero collegati da remoto, ciascuno dal proprio ufficio.
Insomma, processi in videoconferenza, sempre attraverso la piattaforma Teams, la stessa usata in questo periodo per le direttissime e, da domani, anche per le convalide degli arresti.
Ma qualcosa si è mosso sul fronte della sicurezza, con � l’arrivo degli agognati termoscanner con cui deve essere misurata la temperatura a tutti coloro che entrano in Tribunale, dal personale ai cittadini (ben pochi, per la verità, poiché
gli uffici sono da tempo chiusi al pubblico, se non per alcuni atti urgenti, per i quali però� si accede su appuntamento).
I termometri, come le mascherine e altri dispositivi di protezione, sono ormai diventati quasi introvabili e quindi, come precisato nel documento firmato da Tacconi, «sino alla fornitura» degli stessi è stato adottato l’obbligo dell’autocertificazione della temperatura corporea, con divieto di accesso per chi supera i 37 gradi e mezzo. Ma dopo lunghe ricerche gli uffici sono riusciti a reperire, presso la stessa azienda che rifornisce l’Asst Sette Laghi, due termoscanner che sono stati finalmente consegnati e da oggi quindi saranno a disposizione degli addetti alla vigilanza. E così, dopo essere passati sotto il metal detector, magistrati, impiegati, avvocati e semplici cittadini dovranno farsi provare la febbre. Altri due apparecchi sono stati ordinati per le sedi del Giudice di pace.
Quanto alla ripartenza delle udienze “da remoto”, non c’è ancora nulla di ufficiale. Tutte ipotesi, al momento, perché il nuovo provvedimento del presidente è atteso a giorni. Ipotesi su cui è già partito il confronto, anche con l’Ordine degli avvocati, il cui consiglio si è riunito, on line, ieri pomeriggio proprio per affrontare questo tema (l’Unione delle camere penali non ha nascosto le sue perplessità in materia di garanzie per imputati e indagati). Per ora continua a valere il decreto in base al quale i magistrati stanno rinviando (fino a dicembre, con sospensione dei termini di prescrizione) tutti i processi che erano in calendario in queste settimane.
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