POLIZIA
La truffa online del casco: sei denunce
Le vittime sono state adescate sul web: acquisto pagato ma mai recapitato. I responsabili sono cinque uomini e una donna
Truffe, la Questura di Varese smantella un’organizzazione attiva nel web. Nella giornata di ieri, giovedì 3 maggio, grazie anche al lavoro sinergico tra i diversi uffici della provincia di Varese, sono stati denunciati ben sei soggetti, cinque uomini e una donna.
L’adescamento delle vittime si è concretizzato, come spesso purtroppo accade, tramite i canali web, dove sempre più frequentemente i cittadini vengono raggirati da falsi siti e/o false proposte commerciali.
Un uomo di origini salernitane, intestatario del conto corrente sul quale è stato disposto dalla vittima il pagamento di 186 euro, è stato denunciato dagli uomini del commissariato di Busto Arsizio per aver venduto un telefono cellulare mai pervenuto all’acquirente, tramite un falso sito web e-commerce, successivamente sparito dalla rete.
Simile il caso scoperto dagli Agenti della polizia di frontiera di Luino, con un negoziante di Germignana finito nella rete di un truffatore, individuato e denunciato dai poliziotti. Nello specifico, il venditore, dopo avera spedito un primo casco protettivo per bici, acquistato per un centinaio di euro dal truffatore tramite apposito sito web e-commerce, ha provveduto a spedire a quest’ultimo, a seguito di un reclamo per oggetto non corrispondente alla descrizione, un secondo casco protettivo in cambio del reso. Purtroppo per il commerciante, invece del reso al suo indirizzo è arrivato solo un fusto di detersivo.
La polizia postale di Varese ha poi denunciato altre due persone, una donna di Genova e un uomo di origine nigeriana, risultati intestatari di alcuni conti correnti su cui un’anziana signora di Arcisate aveva versato somme di denaro per un importo complessivo di 18mila, poiché vittima della cosiddetta “Truffa dell’Amore”: una tecnica di truffa attualissima, tramite la quale il truffatore, mediante l’utilizzo dei social network, manifestando finte situazioni di difficoltà economiche o problemi di salute, induce la vittima a versare denaro nei propri conti facendo leva sulla fragilità e la bontà d’animo di quest’ultima.
Sempre ieri, gli uomini del commissariato di Gallarate, hanno denunciato l’intestatario del conto corrente sul quale un apprendista carrozziere di Gallarate aveva versato 500 euro come acconto per la frequenza di un corso di formazione, riuscendo, inoltre, a smascherare una fitta rete di false scuole online gestite da un gruppo di truffatori originari di Taranto.
Da ultimo, i poliziotti della polizia stradale di Varese hanno denunciato un commerciante di automobili per aver venduto una vettura nel 2017 con il valore del contachilometri manomesso. Nella fattispecie, è stato recentemente accertato dagli Agenti che il contachilometri era stato scalato di 130.000 chilometri.
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