CAMPO DEI FIORI
Spaccio e bivacchi in vetta, allarme Gev
Auto abusive fino al Belvedere: sul piazzale trovati borselli con marijuana. Animali a rischio: «In due giorni tre caprioli investiti»
L’area del Belvedere, il punto panoramico all’ingresso dell’Osservatorio del Campo dei fiori, nelle ore serali si trasforma in una zona di bivacco e spaccio.
A rendere nota la situazione è il capogruppo della vigilanza delle Gev del parco Campo dei fiori Sergio Brillo.
«Giovedì sera, durante uno dei soliti sopralluoghi - spiega -, abbiamo trovato a bordo strada un capriolo investito da un’auto. Purtroppo si tratta di un’abitudine diffusa, quella di arrivare fino al Belvedere in macchina, lungo una strada non transitabile. Le auto corrono, nottetempo, lungo questa stretta via e, purtroppo, molti animali finiscono sotto le ruote. Tra l’altro i motori recano disturbo alla flora e alla fauna circostanti».
Le Gev sono preoccupate soprattutto per la situazione che trovano sempre al Belvedere, durante i controlli effettuati almeno due volte alla settimana. «Sul piazzale del Belvedere si riuniscono gruppi di ragazzi che bevono birra, a casse, e fumano, non solo sigarette - sottolinea il capogruppo della vigilanza -. Più di una volta, infatti, abbiamo rinvenuto sul posto dei borselli colmi di marijuana».
Brillo intende accendere i fari su questa situazione, perché potrebbe anche degenerare: «I giovani che bevono e fumano diventano pericolosi - specifica -, per se stessi e per gli altri. Se salgono in macchina in certe condizioni, potrebbero causare incidenti anche gravi. Senza dimenticare i poveri animali tirati sotto».
Quella dei caprioli, ma anche volpi, cervi e tassi, che vengono travolti dalle auto in corsa è un’emergenza che riguarda tutto il Campo dei fiori. «Le aree boschive sono costeggiate anche da strade di forte transito - prosegue Brillo -, per questo, durante tutto l’arco dell’anno, vengono investiti molti animali. Solo negli ultimi due giorni abbiamo trovato tre caprioli morti, uno al Belvedere, appunto, uno lungo la strada che da Brinzio va a Rancio e l’altro alla Rasa».
La media di ritrovamenti si aggira intorno ai due animali a settimana. «Ci stupisce tale frequenza - aggiunge -, soprattutto in questo periodo, visto che sono già stati effettuati alcuni abbattimenti di selezione. Probabilmente si tratta di una questione climatica: di sera fa freddo e di giorno c’è un caldo anomalo, quindi gli animali si muovono alla ricerca di condizioni migliori per loro e aumentano i dislivelli della loro percorrenza». Si tratterebbe, dunque, di un effetto dei cambiamenti climatici alle nostre latitudini.
Se si considera tutto il perimetro del parco, si può parlare di una vera e propria strage. «La soluzione migliore sarebbe quella che gli automobilisti rispettassero sempre i limiti di velocità - conclude Brillo -, in ogni caso sarebbe opportuno anche aumentare il numero di sensori acustici (ce ne sono solo due lungo la strada che da Gemonio va ad Azzio), oppure creando dei corridoi capaci di indurre gli animali a seguire una direzione obbligata, su ponti oppure attraverso sottopassaggi, per raggiungere l’altro lato della strada».
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