IL TEMPO CHE FA
Spolverata in quota. Per il sole bisogna attendere
Fiocchi di neve sopra i 600 metri. La perturbazione porterà ancora pioggia e nuvole. I dati di gennaio: più mite e con tanta acqua

Dopo la spolverata della notte tra venerdì e sabato sul Campo dei Fiori e sui rilievi, ieri la neve è caduta oltre i 600 metri su Varese e provincia. Niente da fare per le quote più basse dove le temperature non sono state abbastanza rigide. E nella giornata di oggi, domenica 9 febbraio, il limite per i fiocchi si alzerà ancora fino a superare gli 800 metri. Per rivedere il sole occorrerà attendere ancora, almeno fino a metà settimana prossima. Anche se gli ultimi aggiornamenti allontanano ulteriormente il ritorno del bel tempo.
LE PREVISIONI
Secondo le previsioni del Centro Geofisico Prealpino, la giornata di domenica 9 sarà ancora caratterizzata da cielo molto nuvoloso con piogge diffuse e nevicate sopra gli 800-1000 metri. Le precipitazioni dovrebbero andare ad esaurirsi in serata. Le temperature rimarranno pressoché stazionarie: in lieve aumento le minime, tra 0 e 3; tra 5 e 7 gradi le massime. La settimana inizierà lunedì 10 ancora con cielo nuvoloso, ma asciutto. Solo qualche debole pioggia sparsa sarà possibile in serata. La colonnina di mercurio potrà salire fino a toccare i 9 gradi.
LA TENDENZA PER LA PROSSIMA SETTIMANA
Anche martedì 11 le nuvole continueranno a essere protagoniste, senza precipitazioni. Gli ultimi aggiornamenti previsionali vedono ancora cielo generalmente nuvoloso nelle giornate di mercoledì 12 e giovedì 13 con un lieve rialzo delle temperature massime. Insomma, per il sole occorrerà attendere ancora.
TIPICO DI QUESTI GIORNI
Lo scorso anno si era registrato il febbraio più caldo dell’ultimo mezzo secolo. Però proprio in questi giorni, dall’8 al 10, si erano verificate forti piogge. E nel 1991, giorno 7, la minima storica per Varese a febbraio: - 11.
GENNAIO PIÙ PIOVOSO CHE NEVOSO
Anche le statistiche del mese di gennaio - appena concluso - sono in controtendenza con le medie storiche: la temperatura media è stata superiore di 1,3 gradi rispetto alla norma dell’ultimo trentennio (1991-2020). È caduta più acqua del normale (+170%), la neve a bassa quota è stata un miraggio e i giorni della merla sono stati più miti di quello che preannuncia la tradizione popolare. In compenso «la presenza di aria fredda nella decade centrale del mese - come spiegano dal Centro Geofisico - ha favorito la formazione di ghiaccio sul lago di Ghirla, sul lago e torbiera di Ganna».
© Riproduzione Riservata