SERIE A
“Stampella” Beane e l’ipotesi rinforzo bis
Restyling varesino nel solco delle idee di Bulleri. Potrebbe aggiungersi un ulteriore elemento al roster

Gambe fresche e dinamicità per aggiungere energia ad una Openjobmetis troppo “compassata”. L’aggiunta di Anthony Beane dovrà aumentare non soltanto il tasso qualitativo del reparto esterno, ma anche il tasso atletico di una squadra estremamente “orizzontale”. Non è solo questione di passaporti - l’ex Roma, che martedì ha svolto il primo allenamento all’Enerxenia Arena, è il terzo americano su 5 stranieri del roster - ma di capacità di saltare l’uomo e aggiungere imprevedibilità all’interno di un roster povero di “speed”.
Le doti acrobatiche della guardia del 1994 dovranno invertire il trend offensivo di una Varese che nelle prime 11 partite ha tirato più da 3 (32,3 tentativi a partita) che da 2 punti (31,3, un terzo dei quali costruiti da Luis Scola).
Un cambio obbligato per dare una scossa ad una squadra che aveva manifestato limiti oggettivi nei ruoli di playmaker ed ala forte, ma la cui impalcatura tecnica stava faticando in molti comparti. L’OJM anti Reggio Emilia, con Douglas spento dalla difesa avversaria e Ruzzier travolto dalle folate di Taylor, è parsa al momento la quindicesima su quindici squadre di serie A nel ranking dei valori del campo. Diversa è la Varese modello Trento, con Toney infallibile dall’arco e il play triestino capace di spegnere la luce del bomber avversario Browne. Ma l’area tecnica ha imparato che la guardia ex Knicks non ha continuità per fungere da bomber a tempo pieno, e che l’ex Cremona non dà sufficienti garanzie sui due lati del campo da regista titolare. Beane serve da stampella ad entrambi, sgravando Douglas da compiti di realizzatore e deresponsabilizzando Ruzzier come costruttore di gioco primario, ruolo nel quale slitterà il 34enne veterano statunitense.
Basterà l’aggiunta di un atleta sul perimetro per sopperire ad una carenza generalizzata, fatti salvi Strautins - non a caso miglior rimbalzista dell’OJM - e Morse? La tendenza preferita da Bulleri va nella direzione di aggiungere energia, come già accaduto con la firma di Jalen Jones. Non va dimenticato che il tecnico di Cecina ha ereditato una squadra costruita da Attilio Caja, probabilmente più adatto del suo successore a gestire un roster costruito in base alla sue indicazioni. Il cambio Beane per Andersson - dopo quello Jones per Andersson - dà all’organico un’impronta più marcata secondo le idee dell’attuale allenatore.
Non è detto che sarà sufficiente per condurre l’OJM all’agognata salvezza, ma negli auspici dello staff biancorosso c’è l’intento di sbloccare l’impasse tecnico del gruppo attraverso l’aumento di qualità offensiva e aggressività a tutto campo. L’ultimo upgrade eventuale sarà da vagliare nelle prossime 4 settimane in funzione della risposta del gruppo e della funzionalità di Anthony Morse col nuovo assetto; chiaro che se il campo indicherà la necessità di una “stampella” tecnicamente diversa ma altrettanto atletica per Scola (sarebbe dovuto essere Jones, ma il destino gli ha giocato un brutto tiro...) si esplorerà il mercato in cerca di un 4 e mezzo che possa egualmente affiancare o rimpiazzare “El General”
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