SERIE A - PLAYOFF
Varese tutto cuore, Siena cade: 64-62
In gara 2 di semifinale, esaltante prova della Cimberio che conduce il match, si fa riprendere dai campioni d'Italia ma piazza la zampata finale con Green. Brown sbaglia il tiro del sorpasso all'ultimo secondo. La serie è 1-1 e da giovedì 30 maggio due pa

Togliete l'audio a RaiSport se non potete essere a Siena e siate fiduciosi perchè il dio del basket c'è e la sera di martedì 28 maggio ha benedetto l'umiltà, il coraggio e la sfacciataggine della ciurma di Frank Vitucci: vince la Cimberio sul Montepaschi tricolore e lo fa con un distacco più ampio del rabberciato 64-62 finale. L'aritmetica del punteggio e della statistica non potrà mai misurare il cuore con cui si chiudono quaranta minuti da annali dell'intensità e da manuale dei playoff. E stavolta il colore vincente è il bianconero dei biancorossi, perché Brown, mister Match coi suoi 29 punti in gara 1, il tiro della partita l'abbozza soltanto. Così a Siena non basta Hackett perché la Mps ha la panchina lunga ma, tolto un indemoniato Kangur, non ha il cuore di Varese; la quale, azzoppata nei suoi tentativi di fuga dall'imprecisione di Ere (l'ennesimo disastro offensivo) e Sakota e da tre-quattro capziose, a pensar male verrebbe da dire chirurgiche, decisoni arbitrali, si ritrova a quasi 6' dalla fine senza Dunston. Cioè con l'area a disposizione di Eze e col suo primo (alla fine con Green) terminale offensivo (13 punti) fuori causa per raggiunto limite di falli.
I soloni criticano Vitucci per non aver tolto il lungo prima, Masnago che il cuore della squadra lo vive s'arrabbia coi tre fenomeni armati di fischietto e Talts dimostra subito dopo che la fiducia riposta per gara 2 è figlia d'una certezza. Cioè che l'estone è pronto per la battaglia non meno di Ivanov. Non meno degli altri dieci biancorossi, a cominciare da uno splendido Bruno Cerella.
In gara 2 il celebrato coach Banchi prende una lezione di tutto e se la Mps resta in partita sino all'ultimo secondo lo deve alle magate del Daniel (Hackett) nazionale, a qualche spunto di Ress, Ortner e Brown e, per l'appunto, a chiamate arbitrali sconcertanti che permettono a Siena (che, fisica com'è, chiude il match senza neppure un giocatore a quattro falli!) di randellare colpi in post basso col solito Moss di strattonare i portatori di palla di Varese, di frenare insomma la velocità della Cimberio che, con un arbitraggio meno cervellotico e più vicino al regolamento, avrebbe chiuso il match a inizio del terzo quarto. Cioè quando i toscani hanno dato il primo vero segno di cedimento strutturale. Qualcosa meno d'una certezza, qualcosa più d'una minuscola crepa in un cristallo.
Finisce però con un tiro di Brown che non arriva al ferro - ve l'avevamo scritto: in gara 1 era andato in over, spiegando da solo il raid di Siena - e che fa saltare il PalaWhirlpool: si va all'ombra del Mangia, laddove il cuore s'apre di più se si passa dalla porta di Camollia, laddove i cavalli contano quanto gli uomini se si tratta di correre la stessa corsa e laddove l'inchiesta giudiziaria sulla banca delle banche rischia di far saltare l'economia d'una provincia intera (e non solo).
I campioni d'Italia sono feriti e schiumano la rabbia di chi sa d'avere perso un'occasione enorme: andare subito 2-0 e cucinare i biancorossi in bianco e nero a mo' di ribollita nelle prossime due gare interne.
Moss & soci avranno altre concessioni al loro strapotere muscolare, useranno tutta la pressione mentale e la qualità delle rotazioni che possono vantare sul loro parquet per affossare Varese nelle prossime due partite.
Bene, lo facciano, perché in queste due gare andate di semifinale, Varese ha già conosciuto la vertigine dell'essere fuori della serie e vincendo coi denti e con le unghie l'ha superata: se sia del tutto convinta di essere all'altezza dei campioni d'Italia è, col risultato di gara 3 (giovedì 30 maggio) e gara 4 (sabato 1 giugno), il mistero da svelare. Perché Varese c'è anche senza Dunston (miglior festa di compleanno non poteva esserci, anzi sì, senza quell'assurdo antisportivo...), perché Varese riporterà comunque la serie a Masnago. Perché Varese, cioè Ere & compagni, ora sanno che quel giorno sarà un'impresa improba essere giocatori della Mens Sana o colleghi di fischietto in cerca di gloria e pensare di passeggiare a Masnago.
LA CRONACA
Primo quarto con Varese che spreca l'inerzia iniziale ma mostra progressi nella fase difensiva. Banks in spolvero ripete la partenza flash di gara 1 ma questa volta la squadra lo assiste con Dunston e Green. Siena replica con Kangur stabilissimo sulla caviglia e col solito Brown. Perché Dunston abbia due falli e Eze solo uno è il solito mistero sull'interpretazione dei contatti sotto i canestri ma tant'è. Finisce comunque con Siena che accorcia e con un 5-0 recupera il gap: 19-19.
Secondo quarto senza canestri per un minuto, poi ci pensa Polonara. Gli arbitri regalano un passi a Ortner e fischiano il successivo fallo a Polonara che recupera lo svantaggio illegale sbracciando: Siena pareggia.
Varese però è solida e a differenza di gara 1 anche più presente: non si scompone neppure nello stillicidio di contatti sporchi su Green e sui suoi portatori di palla e sfrutta nel migliore dei modi la propria intensità difensiva che costringe la Mps a forzare dall'arco. E quando Bruno Cerella sigla l'8-2 del quarto, coach Banchi chiama minuto. Al rientro Daniel Hackett - partito ancora una volta dalla panchina per evitare incroci fisici con capitan Benj Ere - prima accorcia sfruttando un miss match e poi capitalizza la stoppata di Ress su Polonara, inventandosi un canestro da tre: nuovo 5-0 di parziale e Siena è lì ancora appiccicata a Varese.
I biancorossi si smarriscono per un'azione e pasticciano in attacco con Banks e Talts, Hackett parte in contropiede ma Green incassa il più classico degli sfondamenti e Cerella, con un tiro solo, fa saltare la difesa senese e il PalaWhirlpool, piazzando il suo personale 2/2 da due, dall'angolo, prima che Mattioli si chiarisca il dubbio alla tv (sei occhi non bastano per vedere un piede sulla linea dei 6.75 metri...).
Poco male, Bruno la mette anche da tre in extremis ma il solito Hackett replica subito dopo: canestro e fallo di Green con successivo tiro libero però sbagliato. Non sbaglia Sakota da tre e il solito Hackett riaccorcia da sotto (34-32).
Green tira ma non fa canestro come invece fa Moss schiacciando e facendo arrabbiare Masnago, che esulta subito dopo quando Green va a prendersi il fallo dal macho-man di Siena e segna i due liberi.
Eze fa altrettanto, sbugiardando le sue medie stagionali dalla linea della carità, dopo il fallo di Sakota sul taglio (che dimostra quanto Varese sia comunque reattiva) ma è ancora Green a spiegare che stavolta c'è, con una penetrazione che brucia Brown e manda a vuoto Sanikidze. Finisce con la Cimberio avanti sulla Mps: 38-36.
Il terzo quarto si apre con un paio di pasticci su entrambi i fronti, poi Green accende Dunston che segna e prende il secondo fallo di Eze, stoppato venti secondi prima. Questo è il primo break significativo. Varese prende quattro lunghezze che in un amen diventano sette.
Gli arbitri stabiliscono che Siena può menare legnate con Brown (su Green), con Eze e Ortner (su Sakota) e con Kangur (su Banks) ma la Cimberio resiste e Dunston schiaccia il massimo vantaggio: 45-36.
Varese avrebbe ancora la palla per incrementare il vantaggio ma Dunston s'incarta (aiutato da qualche spinta) sotto canestro e poi viene punito con un assurdo fallo antisportivo che Masnago interpreta per quel che è: uno sfregio dei tre arbitri aL regolamento e, peggio ancora, allo spirito della partita.
Siena ne fa 4 con un libero (su due) di Moss e una tripla di Brown (35-30).
Così la Mps spezza l'inerzia ma Varese difende bene e Banks (rieccolo) subisce il terzo fallo di Ortner.
Minuto di sospensione e rientro in campo con Polonara a segno da sotto (37-30), Ress spara sul ferro un tiraccio, Dunston si fa scappare la palla sull'elevazione da sotto, Polonara non capitalizza l'ennesimo tiro sbagliato da fuori di Siena e spinge Sanikidze sul rimbalzo. Tiri liberi e 2/2 con la Mps che risale a -5. De Nicolao inventa per Polonara un assit strepitoso e il giovane Achille appoggia il 39-32 prima che Varese recuperi in pressione su Hackett e riparta a cento all'ora. Sembra fatta: nuovo scarico su Polonara e Sanikidze abbocca commettendo il primo fallo e col 2/2 dell'ala si va 41-32 ma Ress ci prende da tre subito dopo. Polonara stavolta strafà e sbaglia, Green prende uno sfondamento da Moss ma viene punito con l'ennesima chiamata da azzeccagarbugli: fallo tecnico per... simulazione.
Moss fa ancora 1/2 e Siena ritorna a -5 con palla in mano.
Fallo di Talts, Ress fa 2/2 e la Mps è ancora lì.
De Nicolao ci prova da tre ma prende il ferro e Varese è brava a contenere l'ultima azione di Siena. Si chiude sul 51-48 ma Sanikidze salta con Polonara sul rimbalzo all'ultimo centesimo di secondo e chiamando un fallo sul tap-in convince Mattioli a restituire alla botte uno dei cento colpi battuti sul cerchio: fallo tecnico per proteste a tempo scaduto. Roba da neuro e invece siamo ai playoff.
Ere all'inizio del quarto quarto fa 1/2 poi la Mps riaccorcia e si porta a -1, sfruttando quarto (contatto insignificante ma fuori equilibrio) e quinto fallo (spinta di Cerella su Brown) di Dunston, "giustiziato" da un metro a senso unico a 5'40" dalla fine.
Eze non sfrutta due liberi. Talts si prende un tiro da tre che dura una vita e finisce con un sussulto, poi recupera un rimbalzo. Si gioca a chi sbaglia meno: Varese è in debito tecnico, Siena lo è d'ossigeno. Solo il talento di Hackett che lascia sul posto Banks rompe l'equilibrio e vale il pareggio a 1'50".
Altro black-out bipartisan, poi Moss manda Siena in bonus a 6" dalla fine, commettendo fallo su Green.
Varese gioca l'ultima palla sul 62-62. Ancora Green forza il tiro su Brown che gli prende solo il braccio destro mentre la palla va sul ferro: viaggio in lunetta e il play riporta Varese avanti (64-62) senza sbagliare il secondo tiro. Rischio calcolato? Se sì, a Masnago dovranno distribuire cardioaspirine gratis dalla prossima partita.
Banchi ringrazia e chiama il timeout: Siena ricomincia dall'attacco a 2'60" da giocare. Palla a Brown, preghiera da tre ma a quel punto il dio del basket è già sazio di profferte. E premia Varese, che pareggia la serie: 1-1.
IL TABELLINO
Cimberio Varese-Montepaschi Siena 64-62 (19-19; 38-36; 51-48)
Serie di semifinale (meglio delle sette partite): 1-1
CIMBERIO: Sakota 5 (1-2, 1-3), Banks 11 (5-12, 0-3), Rush (0-1 da 3),
Talts 5 (1-2, 1-2), De Nicolao 2 (1-2, 0-1), Green 13 (3-6, 1-3),
Balanzoni ne, Bertoglio ne, Cerella 6 (3-4, 0-1), Ere 3 (0-4, 0-1),
Polonara 6 (2-5, 0-1), Dunston 13 (5-8). All. Vitucci.
MONTEPASCHI: Brown 11 (2-8, 1-6), Eze 4 (1-4), Carraretto 2 (1-4, 0-1), Rasic (0-2 da 3), Kangur 7 (2-2, 1-4), Sanikidze 2, Ress 7 (1-3, 1-3), Ortner 6
(3-6), Lechthaler ne, Hackett 17 (7-11, 1-1), Moss 6 (2-3, 0-3). All.
Banchi.
Arbitri: Mattioli, Martolini, Aronne.
Tiri liberi: Varese 13/14, Siena 12/19. Rimbalzi: Varese 43 (Talts 11); Siena 38 (Kangur 7). Varese 21/45 da 2, 3/17 da 3; Siena 19/41 da 2, 4/20 da 3. Valutazione: Varese 73, Siena 60. 5 falli: Dunston 34'18" (59-56). Antisportivo a Dunston 25'19" (45-36). Tecnico per simulazione a Green 29'23" (51-45)
e per proteste a Sanikidze 30'00" (51-48). Spettatori 4.679 e incasso di 73.591 euro.
Altri servizi sulla Prealpina in edicola martedì 28 maggio.
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