L’INCIDENTE STRADALE
Moto: un’altra giovane vita spezzata
Giuseppe Guzzi abitava in via Valgella e aveva 24 anni. Gravissima la ragazza in sella con lui

La scena è sembrata quella di un’esplosione: le tracce dell’uscita di strada e della caduta rovinosa sull’asfalto costellano oltre un centinaio di metri in via Rovereto, a San Fermo.
Qui, sulla collinetta accanto al campo sportivo si è consumata l’ennesima tragedia la sera di ieri, giovedì 13 maggio, verso le 19.30: Giuseppe Guzzi, un ragazzo di 24 anni che risiedeva nelle vicinanze, in via Valgella, è morto e la ragazza, di cui è stato complicato risalire all’identità, non avendo con sé i documenti, è ricoverata in condizioni disperate all’ospedale di Circolo di Varese.
La Kawasaki Ninja, il bolide verde di grossa cilindrata su cui viaggiavano, lui alla guida e lei come passeggera, in uscita da una curva dalla parte alta del quartiere ha iniziato a sbandare in discesa, senza il coinvolgimento di altri mezzi: la due ruote, come impazzita, è salita prima sul marciapiede strisciando contro il muro e la cancellata, per poi ribaltarsi più volte e disarcionare i due poveri ragazzi, finiti a terra a distanza di metri, in mezzo alla strada.
La Ninja ha fermato la sua corsa su un muretto di un caseggiato dalla parte opposta.
Una scena agghiacciante: dopo l’allarme lanciato dai testimoni, sul posto sono arrivate le ambulanze del 118 (anche con l’elicottero, che poi non è stato utilizzato) e la polizia locale, a cui tocca la ricostruzione precisa dell’accaduto.
I due feriti sono parsi subito gravissimi, entrambi in arresto cardiaco: purtroppo il giovane è deceduto la sera stessa, poco dopo l’arrivo in ospedale: troppo gravi le ferite riportate nella caduta.
La giovane invece è stata subito operata ma è in prognosi riservata.
Sembra proprio che il motociclista, pur conoscendo benissimo quel tratto vicino a casa, abbia fatto tutto da solo, perdendo il controllo della Kawasaki.
L’incidente è avvenuto in una zona molto popolosa e subito in strada si sono riversati i residenti dei palazzi vicini, ovviamente sotto choc davanti all’accaduto. La strada è rimasta a lungo chiusa nelle due direzioni, proprio per consentire i soccorsi e le misurazioni degli agenti, sotto lo sguardo disperato dei tanti conoscenti e amici arrivati sull’onda del passaparola.
Il carro-attrezzi ha recuperato la moto distrutta ed è stato possibile riaprire via Rovereto solo una volta tolti i detriti, sotto un cielo livido, un vento forte e le prime gocce di pioggia. Un’altra giovanissima vita spezzata, in giorni tragici per i lutti sulle strade al ritorno del traffico intenso.
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