LE PREVISIONI
Ecco i fiocchi. Replica venerdì
Saronno e Sud della provincia imbiancata. A Varese pronto il piano antineve da 600mila euro

Un primo timido assaggio di fiocchi si è registrato ieri, martedì 1 dicembre, al Campo dei Fiori e al Sacro Monte. Non è stata una vera e propria nevicata, solo un’imbiancata sulle vette.
La neve, su Varese, potrebbe invece arrivare venerdì 4 dicembre, quando le previsioni segnalano un ulteriore abbassamento della temperatura, accompagnato da perturbazioni che farebbero scendere a 400-500 metri la soglia delle precipitazioni nevose.
Oggi, mercoledì 2 dicembre, nel Nord della provincia il rischio è minimo, anche se a Saronno e sull’Altomilanese non è mancata l’imbiancatura (neve mista ad acqua) già da stamattina.
Lo scorso anno, la prima comparsa di fiocchi (pochi centimetri, subito sciolti dalla pioggia) si era verificata a metà dicembre.
Il Piano antineve a Varese
Sabbia e sale. E in caso di neve, la pulizia delle strade. La “ricetta invernale” ha un preventivo salato: 600.000 euro. Tanto viene stanziato da Palazzo Estense per difendere la viabilità dall’ondata di freddo.
È il cosiddetto piano neve che si traduce in un accordo quadro - siglato nel 2018 e valido fino al prossimo anno - con tre ditte che si occupano di altrettante zone in cui è stata divisa la città: centro e periferia nord; centro e periferia sud; centro e periferia est.
Il contratto sfiora i sei milioni di euro ma comprende anche la manutenzione (ordinaria e in parte straordinaria) delle strade, in tutte le stagioni.
La parte relativa alla neve è di un terzo, dunque due milioni. Che in questo 2020 avevano 650.000 euro di quota assegnata e nel prossimo circa 600.000 euro, appunto. Ma sono risorse variabili. Nel senso: se non nevica o fiocca poco, come avvenuto lo scorso inverno, la spesa si riduce. E infatti: l’ultimo conto è stato di meno della metà di quanto messo a budget. Il risparmio viene girato così su altri interventi, anzi tutto sulle asfaltature. Lo spiega l’assessore ai Lavori pubblici e all’Urbanistica, Andrea Civati.
Stando sempre al resoconto, in soldoni, dei fiocchi, anche nel 2018 e nell’anno precedente era andata bene. Siamo lontani dal salasso record sostenuto nel 2008 quando la gestione della neve arrivò a un milione e 388mila euro (fu fatto il conto per centimetro che si posò sull’asfalto: 14.165 euro).
Era un’epoca in cui Palazzo Estense stanziava in media 900.000 euro. Ora, la stima è più bassa. E se il budget non dovesse bastare? Viene integrato.
La “flotta” pronta scendere in campo, tra spazzaneve, camion che spargono sabbia e sale e trattori con lame, è composta da 50 mezzi (divisi nelle tre zone).
L’appalto, come detto, è affidato a tre imprese che a loro volta possono avvalersi di altre aziende. L’ordine di uscire per salare o sgomberare le strade dalla neve arriva dal Comune, sulla base anche di indicazioni che arrivano dalla Protezione civile e dal Centro geofisico prealpino. Il sale, per ora, non è ancora stato gettato sulle strade.
«Sta piovendo, si scioglierebbe subito» aggiunge l’assessore. Sarebbe insomma sprecato. Ma oggi, mercoledì 2 dicembre, «verrà nuovamente monitorata la situazione e valuteremo se ce ne sarà la necessità».
Anche perché le previsioni lasciano presagire qualcosa per venerdì 4 dicembre. Col sale, peraltro, non vale il principio del meglio abbandonare: in condizioni di asfalto non ghiacciato e senza le avvisaglie che lo diventi, finisce per essere più dannoso che utile (corrode asfalto e carrozzeria delle auto).
I mezzi deputati alla neve sono costantemente controllati. Su ognuno è previsto la dotazione di un dispositivo satellitare che permette al Comune di verificare dove passa. Questo serve per tre ragioni; dirottarli in tempo reale sulle maggiori emergenze, verificare che non vengano lasciate indietro strade o zone (coi cittadini che si lamentano) e stabilire quanto servizio viene effettivamente svolto e dunque da pagare.
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