STRADA INTASATA
Nuova viabilità: «Via Sant’Imerio soffoca»
L’effetto imbuto della corsia unica. Il comitato Amici di Bosto: «Ora il Comune pensi a noi»
«Adesso che i lavori per la realizzazione della nuova rotonda di largo Flaiano sono sostanzialmente finiti, il Comune dovrebbe pensare a noi, residenti in via Sant’Imerio, che viviamo in mezzo ai gas di scarico da trent’anni e nonostante proteste ripetute nel corso dei decenni non abbiamo mai ottenuto risposte». A parlare è un rappresentante del comitato Amici di Bosto, gruppo che fa sentire di nuovo la sua voce nel momento in cui l’eliminazione dei semafori nell’area in cui convergono la bretella autostradale, viale Borri e via Magenta dovrebbe avere effetti anche su via Sant’Imerio. Effetti positivi o negativi? Difficile rispondere al momento, ma il comitato si augura che la nuova viabilità riduca il carico di sostanze inquinanti che affligge soprattutto la parte finale della via, dopo l’intersezione con via Limido, là dove la strada si stringe, sparisce un marciapiede e l’altezza degli edifici produce un effetto canyon facendo ristagnare i veleni nell’aria.
PROBLEMA SMOG
«Già la qualità di quel che respiriamo era pessima nel 1993 - spiega il rappresentante del comitato -, quando furono svolte per la prima volta delle analisi dopo la creazione del cosiddetto “ring”, che finisce appunto con via Sant’Imerio. E oggi almeno io non ho bisogno di altre analisi: mi basta vedere morire per lo smog tutte le piante che tengo sul balcone».
Si diceva dei possibili effetti su via Sant’Imerio della rivoluzione viabilistica a poche decine di metri. Sulla via dovrebbe restare in funzione un semaforo, così come su via Magenta, che in futuro verrà forse acceso nelle ore di punta. Ieri però il semaforo è stato spento come tutti gli altri nell’area, e si è visto subito che questo sarà uno dei punti critici per quanto riguarda code e strombazzamenti.
UNICA CORSIA
Succede infatti che la segnaletica orizzontale obbliga oggi alla confluenza in un’unica corsia chi arriva da via Sant’Imerio con i veicoli distribuiti su due, perché un’altra corsia di accesso alla rotonda è riservata a via Magenta. Risultato inevitabile: un tappo che nel tardo pomeriggio di ieri ha comportato tempi biblici per arrivare dalla chiesa della Motta all’imbocco dell’autostrada. Il comitato Amici di Bosto si augura che il semaforo su via Sant’Imerio non venga mai più attivato, nella speranza che una maggiore scorrevolezza del traffico produca meno smog di quanto ne esce dai veicoli fermi e incolonnati. Ma visto come è andata ieri, non è detto che senza semaforo non ci siano più code.
IL RING
Tra i residenti c’è comunque la consapevolezza di una situazione che ha le sue radici in scelte molto lontane nel tempo, quando si creò appunto il “ring” per far passare il traffico intorno al centro: «Si decise di fare una tangenziale dentro la città rendendo inevitabile il dramma di via Sant’Imerio, ma ancora oggi si insiste per portare il traffico in centro mentre sarebbe meglio fermare le auto in periferia».
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