LA MAGIONE
«Qui ha dormito Celentano»
Apre al pubblico Villa Montalbano, set varesino del film “Mani di velluto”

«Qui ha dormito Adriano Celentano, laggiù ha fatto il bagno Eleonora Giorgi».
Neanche il tempo di riprendersi dalla passeggiata nel parco, tirare il fiato, perdendolo subito davanti alla vista del lago e del Monte Rosa, e ci si trova in un angolo di cinema.
Accade a Villa Montalbano, fortezza da sempre inespugnabile che si prepara ad aprire le porte al pubblico.
Open Day a giugno ma visitabile anche a settembre in occasione di Nature Urbane, seconda edizione del Festival del Paesaggio organizzato dal Comune di Varese. Progettata nel 1874 dall’architetto Emilio Alemagna, lo stesso delle Ville Ponti, è già prenotabile per feste, matrimoni ed eventi. A guidare l’operazione ci pensa Paolo Spriano, uno che Villa Esengrini Montalbano la conosce bene perché, se in quel letto Celentano ci ha dormito per fiction, lui lo ha fatto davvero e per qualche anno, essendo stata la casa dei nonni.
Lui a gestire questo posto da sogno che ai tempi in cui fece la sua apparizione il Molleggiato, nel 1979, era di proprietà della famiglia Aletti.
“Mani di velluto” il film, regia di Castellano e Pipolo, una commedia di successo che alla fine incassò due miliardi e 463 milioni di lire. Al centro della vicenda Guido Quiller, ingegnere che ha fatto fortuna con l’invenzione di un indistruttibile vetro antirapina. Il caso vuole che incontri una ladra (Tilli, interpretata da Eleonora Giorgi), se ne innamori e per conquistarla scelga non solo di non rivelare la vera identità ma di spacciarsi per collega.
Per fare colpo fingerà di derubare se stesso ma prima o poi dovrà gettare la maschera. In alcune pellicole la location ha un ruolo marginale, in questo caso risulta invece centrale e sfruttatissima.
La villa appare per la prima volta quando la perfida signora Quiller (Olga Karlatos, la bellissima moglie del Sassaroli e poi compagna del Melandri in “Amici miei”) esce dall’auto per spiegare ai giornalisti che non pagherà il riscatto per il marito creduto erroneamente prigioniero di sequestratori.
Nel salone venne girata la scena in cui Guido immagina di ballare con Tilli. Il clou è però costituito dal presunto furto in casa Quiller, ben dieci minuti di film.
L’ingegnere fa credere alla donna di avere saputo che una villa, con tanto di gioiello da favola, resterà senza alcuna sorveglianza per un’intera notte e la coinvolge nel presunto colpo grosso. Sorpresa dalla disinvoltura dei movimenti del complice ma accecata dai tesori che vede, Tilli abbocca. Infila l’anello, si concede un bagno nella vasca - fuori dal coro perché negli Anni ‘70 le attrici erano più inclini alle docce sexy - e poi si concede proprio.
A spezzare l’idillio sarà l’ingresso del commissario (Pippo Santonastaso), avvertito dalla telefonata anonima fatta da Duilio Del Prete, anch’egli ladro ma roso dalla gelosia.
Dell’esterno di Villa Montalbano vediamo solo un attimo e in notturna il cancello d’ingresso, accanto alla portineria, in via degli Alpini.
Ampia invece la visibilità riservata agli interni. Tra le curiosità la scena in cui Celentano guarda in tv “Altrimenti ci arrabbiamo”; al suo fianco, nel ruolo del maggiordomo Benny, c’è John Sharp che nel film con Bud Spencer e Terence Hill faceva la parte del cattivo. Peccato solo che Varese non sia mai nominata; la vicenda figura interamente ambientata a Milano, peraltro luogo delle altre riprese. Succede.
Del resto in “Suspiria” troveremo il Grand Hotel Campo dei Fiori trasferito in Germania.
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