PROCESSO
Volley e molestie: in nove chiedono i danni all’allenatore
Il coach accusato di violenza sessuale vuole l’abbreviato. Ma c’è aggravante: due presunte vittime non avevano ancora 14 anni
L’allenatore di volley accusato di molestie sulle giovani pallavoliste della sua squadra ha chiesto di essere ammesso al giudizio abbreviato, che in caso di condanna gli garantirebbe uno sconto di un terzo della pena. Pena che però potrebbe essere più alta di quella ipotizzata inizialmente, poiché ieri, martedì 21 ottobre, all’apertura dell’udienza preliminare il pm gli ha contestato - su sollecitazione delle parti civili - anche l’aggravante di aver commesso il fatto nei confronti di ragazze (due) che all’epoca non avevano ancora compiuto 14 anni; aggravante che aumenta della metà la pena (da sei a dodici anni di reclusione) prevista per il reato di violenza sessuale.
Sull’istanza di abbreviato il gup Alessandro Chionna s’è riservato di decidere nella prossima udienza (il 9 dicembre). È invece stata già ammessa la costituzione di parte civile di nove delle ragazze individuate come persone offese.
TRENTANOVE EPISODI
Sono 39 gli episodi di molestie su dieci adolescenti (tra 13 e 16 anni di età) ricostruiti dai carabinieri. Le immagini delle telecamere nascoste nella palestra delle scuole medie e dell’oratorio di un paese in provincia documentano numerosi palpeggiamenti, ma anche baci sulle labbra e persino un caso in cui le carezze a una quattordicenne si sono spinte fino nelle sue parti intime. L’inchiesta è partita a novembre 2024 dopo la denuncia di una delle giocatrici della squadra giovanile che ha avuto la prontezza di scattare una foto, fingendo di inviare un messaggio con lo smartphone, per immortalare la mano dell’allenatore sulle sue cosce durante il viaggio in auto verso casa. La giovane si è poi confidata con la mamma che l’ha accompagnata in caserma per mettere nero su bianco le accuse nei confronti del mister, commerciante di 53 anni difeso dall’avvocato Marco Natola.
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