CORONAVIRUS
Varesotto, cresce la paura
Dati in controtendenza rispetto alla Regione, Busto focolaio provinciale

Nel giorno in cui la Lombardia sembra tirare un po’ il fiato, la provincia di Varese invece non lo fa. Perché i nuovi contagi da coronavirus sono molto cresciuti rispetto al giorno prima: 35 i tamponi risultati positivi, contro i soli 21 della domenica, continuando a reiterare l’andamento altalenante di un grafico che sembra ormai condizionato dai ritardi nell’inserimento dei numeri e, ancor più, da un’emergenza talmente grande sul fronte sanitario da costringere a limitare i controlli ai casi ospedalizzati o poco più.
Chiunque faccia i conti in prima linea con il Covid-19, infatti, sa benissimo che la lunga sequenza di decessi che sta purtroppo puntellando il territorio è piena di indicazioni in cui la causa della morte viene indicata in semplice infezione polmonare, senza attribuirla al nemico dei giorni nostri solo perché non c’è stato il tempo e il modo di effettuare un tampone. Lo dice chiaramente Samuele Astuti, consigliere regionale del Pd, autore giornalmente di un approfondimento analitico delle cifre: «Il numero dei tamponi effettuati è stato in queste ore decisamente troppo basso», ammette. «Basti sapere ne hanno messi a bilancio 9.556 sabato, 3,868 domenica e solo 2.644 nel giornata di lunedì».
In ogni caso non è stata affatto una giornata incoraggiante, quella di oggi, lunedì 23 marzo, sul fronte emergenziale varesino. Nel territorio, oltretutto, pur con queste premesse, i contagi sono di nuovo schizzati alle stelle: solo il 19 marzo erano stati conteggiati più ingressi nella tabella degli ammalati. Ora il totale è fissato a quota 421 in provincia, certo il più basso in Lombardia per incidenza rispetto alla popolazione, ma non rasserenante.
Nelle scorse ore, dopo giorni di segretezza assoluta sui dettagli, sono emerse anche un po’ di cifre sulla situazione nei vari Comuni. In testa alla classifica del contagio c’è sempre più Busto Arsizio, con 57 persone affette dall’infezione polmonare; in più vanno già calcolati 5 morti. La vicina Legnano, a ben guardare, sta molto peggio: 86 casi certificati stamattina (numero rilevato nello stesso momento di quello emerso a Busto) anche se in serata se ne contavano già 92. È dunque la zona a cavallo con l’Altomilanese quella che continua a piangere il maggior numero di morti e feriti di una guerra che non dà tregua. Sembra semmai aver avuto una frenata l’espansione dalle parti di Saronno: la città degli amaretti si ferma a quota 36 ed è di nuovo superata da Caronno Pertusella che, con 40 persone che hanno contratto il virus, conta ormai un infetto ogni 400 abitanti. L’epidemia comincia ad espandersi anche nei paesi della Valle Olona più prossimi al Bustese (fra Castellanza e Olgiate siamo già a 24, con 3 decessi sicuri) e anche sull’asse che conduce a Malpensa.
© Riproduzione Riservata