MARKETPLACE DIGITALE
Il Varesotto in vetrina. Con Shopper
Sev e Ascom presentano l’app che sostiene il commercio territoriale. Il via nel 2021

Uno sviluppo incredibile nel primo e secondo lockdown: se la tendenza “virtuale” caratterizza da anni il settore, il commercio elettronico sta raggiungendo ora il suo picco massimo, con margini sempre più importanti.
Una valvola di sfogo alle tante persone costrette a casa, ma anche un’occasione di rilancio per alcuni settori come il commercio tradizionale e la ristorazione altrimenti in difficoltà a raggiungere la clientela.
Su questa onda lunga nasce Shopper, il progetto ideato da Sev Spa con il supporto della sua agenzia di comunicazione Prochemi e con la partecipazione e condivisione dell’associazione di categoria Ascom (Varese, Busto, Gallarate, Luino e Saronno).
A presentare l’iniziativa è Davide Ferrario, direttore di Prochemi e ideatore del progetto.
Che cosa avete pensato di ideare per promuovere il territorio e il commercio?
«Durante la prima ondata della pandemia che ha colto un po’ tutti di sorpresa, ci siamo chiesti come potevamo essere di aiuto al nostro territorio in modo attivo, con prodotti nuovi e di valore. Dal confronto anche con le istituzioni locali è nata l’idea di creare un marketplace che potesse mettere al centro il territorio, i commercianti, i loro prodotti e le istituzioni che lo rappresentano. Un grande contenitore per il commercio made in provincia di Varese. Da tutto questo è nato Shopper».
Perché avete scelto di creare un marketplace? In cosa si differenzia rispetto ad un e-commerce?
«Il marketplace è di fatto un sorta di mercato digitale, la cui forza è rappresentata dal numero e dalla varietà dei negozi e dei prodotti presentati. In questo settore, la fa da padrone Amazon, che è leader indiscusso di mercato a livello internazionale. La differenza rispetto ad un e-commerce è sostanziale: con “e-commerce” si intende quel negozio online in cui il produttore vende direttamente solo ciò che produce. Con “marketplace” invece abbiamo un aggregatore di multi negozi (vendors in linguaggio tecnico) che propongono il loro prodotto, tramite l’intermediazione della società proprietaria del sito».
Ma concretamente che vantaggi ci sono rispetto ad un e-commerce?
«I vantaggi sono molti. Prima di tutto Shopper permette di comprare direttamente dalla piattaforma di vendita senza rimandare al sito del cliente, che spesso è sprovvisto di un suo e-commerce, velocizzando così il processo di acquisto. Inoltre è possibile per l’utente acquistare anche più prodotti simultaneamente venduti da negozi differenti, scegliendo per ciascuno la consegna più idonea. Infine la piattaforma è “chiavi in mano”. Ossia ha tutte le funzioni necessarie per vendere senza necessità di fare accordi aggiuntivi con spedizionieri o altri gestionali. Un negozio che si associa può quindi vendere fin da subito i suoi prodotti integrando il servizio in modo automatico con il proprio gestionale oppure gestendo tutto dalla sola piattaforma di Shopper, qualora non abbia nessun altra attività online».
Sembra tutto molto semplice e bello. Ma veniamo all’aspetto più delicato: le spedizioni. Spesso sono il limite nella vendita online e impegnano molto i commercianti. Voi come avete pensato di gestirle?
«Il tema trasporti è stato molto complesso da affrontare. Va sempre specificato che quanto si vende online, per legge, deve essere possibile il reso della merce entro 14 giorni e quindi il sistema di spedizione va strutturato anche per questa potenziale situazione. Abbiamo utilizzato un unico partner tecnico, esperto del settore, con il quale abbiamo interloquito per integrare nel nostro marketplace tutta la piattaforma di spedizione. Il cliente o il venditore possono monitorare costantemente il proprio pacco tracciandone la consegna in ogni sua fase. Per chi spedisce non ci sono costi aggiuntivi perché è tutto già integrato nella piattaforma di vendita. Per chi invece acquista, i prezzi e i tempi di consegna sono in linea con le abitudini del mercato digitale».
Quindi tutti gli acquisti sono sempre spediti o avete immaginato anche altri tipi di consegne?
«In realtà è il negoziante che decide la modalità che preferisce. Può scegliere la consegna a domicilio con spedizione oppure scegliere che il cliente passi direttamente in negozio a ritirare quanto acquistato. In un successivo momento abbiamo anche ipotizzato di coinvolgere altri punti strategici del territorio per la consegna degli acquisti e facilitare così l’utente che non può aspettare il pacco a casa».
Che cos’altro mette a disposizione dei negozianti la piattaforma Shopper?
«Ogni negozio ha una sua precisa pagina all’interno del marketplace in cui sono inseriti tutti i suoi dati e sui prodotti. Di fatto se un negoziante non avesse un suo sito internet, con noi ha la possibilità di averne uno in forma ridotta con tutti i suoi prodotti in vendita. Inoltre, tutta la parte di promozione del marketplace, attraverso campagne online e offline, è promossa direttamente da Shopper così da garantire al negoziante una buona visibilità dei suoi prodotti e un elevato punto di contatto con i potenziali clienti. Una soluzione importante che toglie al singolo negoziante l’onere di promuovere il proprio e-commerce con costi spesso molto alti! Shopper sarà anche lo strumento utile per approfondire i temi legati al commercio, soprattutto a livello locale: a tale scopo verrà reso disponibile uno specifico blog aggiornato con notizie e iniziative del settore».
Perché un cliente dovrebbe acquistare da Shopper e non da Amazon, Ebay e altri più conosciuti?
«Vorremmo che Shopper diventasse il riferimento per gli acquisti del territorio, per creare un volano economico che possa generare valore, occupazione e ricchezza nella nostra provincia. Ci piacerebbe immaginare che chi compra lo possa fare attraverso una piattaforma che ha tutte le caratteristiche per essere paragonata ai leader di mercato ma con la grande differenza che rappresenta le aziende varesine. Questo è lo spirito che ha mosso la creazione del nostro marketplace e che ha visto Ascom, con le sue 5 sedi, avvallare fin dall’inizio il nostro progetto. Noi crediamo che il processo di evoluzione del consumo porti per forza i negozi a dover avere anche una presenza online per poter vendere ad un pubblico più digitale. Farlo singolarmente richiede sforzi enormi sia per lo sviluppo sia per la successiva necessaria promozione. Con noi questo può essere più semplice e l’unione di tanti negozi può diventare la forza propulsiva del progetto Shopper».
Quando sarà online Shopper?
«Il progetto è in fase di ultimazione. Stiamo facendo tutti i test necessari per verificare che le varie fasi di acquisto funzionino senza problemi. Dopo di che tecnicamente il prodotto è pronto. Nel frattempo abbiamo aperto un dialogo continuo con Ascom Confcommercio che, da parte sua, sta coinvolgendo i propri associati avvicinandoli all’iniziativa, proponendo una convenzione ad hoc che prevede agevolazioni per gli iscritti a una della cinque Ascom della provincia di Varese. Penso che all’inizio del 2021 saremo online con il marketplace già con una ricca proposta di prodotti in vendita e con l’auspicio che il nuovo anno possa essere un punto di ripartenza per tutti, anche attraverso il nostro nuovo Shopper». E conclude: «Un punto di partenza che, grazie al gioco di squadra, potrebbe portare grande sviluppo».
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