LA PROTESTA
Genitori contro preside: «Se ne vada»
Le due Venegono insorgono dopo le dimisisoni dei 12 prof. D’Angelo: «Resto nonostante le minacce di morte»

Genitori in protesta e dirigenza scolastica sotto attacco: sono state chieste a gran voce le dimissioni del responsabile didadittico dell’IC Marconi di Venegono Superiore e Inferiore.
Ieri sera, giovedì 10 giugno, nel parcheggio antistante le scuole elementari Manzoni un folto capannello di genitori, circa un centinaio, si è riunito per manifestare contro la dirigenza dell’Istituto comprensivo statale Marconi.
Le persone sono accorse dopo un tam - tam che s’è iniziato nei giorni scorsi sui social; gli organizzatori, interpellati, hanno spiegato che non avrebbero mai immaginato che l’iniziativa potesse suscitare l’interesse di così tante famiglie.
Il motivo del dissenso sono le dimissioni di 12 professori, distribuiti su più scuole, che hanno chiesto di essere trasferiti senza dare alcun preavviso.
Secondo i genitori i motivi di tali scelte sono riconducibili all’amministrazione severa messa in atto dal nuovo dirigente scolastico: Santo D’Angelo.
D’Angelo si occupa della gestione delle scuole elementari e medie presenti nei comuni di Venegono Superiore e Inferiore da due anni; da quando è arrivato ha apportato cambiamenti significativi che però non sono piaciuti a tutti.
Secondo D’Angelo, alcuni comportamenti scorretti erano tenuti da anni sia dal corpo docente sia dal personale Ata e nel momento in cui sono stati presi provvedimenti non tutti hanno saputo incassare e ritornare sui propri passi anzi, si è cercato di fomentare gli animi coinvolgendo i Comuni.
Alla manifestazione di protesta, infatti, oltre al comitato dei genitori erano presenti anche alcuni rappresentanti delle amministrazioni dei due paesi che sono intervenuti per dare il proprio supporto ai cittadini accorsi per avere risposte, ma soprattutto per chiedere le dimissioni del preside.
«Noi non vogliamo entrare nelle dinamiche tra lei e i suoi dipendenti», ha esordito un rappresentante dei manifestanti.
«Siamo qui perché vogliamo farle capire che la cittadinanza di Venegono è oltremodo scontenta e insoddisfatta del suo servizio. Siccome abbiamo avuto modo di confrontarci, confidiamo che lei abbia l’acume di capire cosa sta accadendo e di intervenire facendo una scelta personale. Ci auguriamo che da qui a settembre decida di lasciare Venegono al suo destino. La situazione è arrivata a un punto tale che non potrà più essere recuperata», conclude il genitore tra gli applausi dei presenti.
Dal canto suo D’Angelo non ha arretrato di un passo rimanendo fermo sulle sue ragioni.
«Questa sera avrei potuto essere da un’altra parte e invece sono qui per confrontarmi con voi, nonostante abbia ricevuto persino delle minacce di morte - esordisce il dirigente -. Alcuni professori sono andati via per motivi personali, altri perché hanno avuto dei richiami e non ho problemi a spiegarvi perché. Se il Ministero avesse riscontrato irregolarità nel mio operato avrebbe preso provvedimenti. Continuerò a lavorare per la scuola, per gli alunni e per le famiglie, ma la scuola va rispettata. Le cose fuori legge qui non devono esistere. Sono aperto al dialogo, sono pronto ad ascoltare tutti a patto che ci siano delle proposte giuste», conclude il preside.
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