ITINERARI
Verbania: a piedi fra Italia e Svizzera
Dalla Via delle genti alla Sbrinz Route: riscoperta del turismo lento

A piedi tra l’Italia e la Svizzera, in cammino lungo le antiche vie pedestri a ridosso del confine italo-elvetico, che si fa cerniera all’insegna del passo lento e costante dell’escursionista. Con la primavera e le giornate che si allungano, torna la voglia di camminare e a riguardo il Verbano Cusio Ossola vanta un’offerta di itinerari da trekking davvero allettante, per la presenza di importanti sentieri storici di frontiera, sia con il Canton Vallese sia con il Ticino.
DA VERBANIA AL CANTON TICINO
Con il Locarnese, le terre del Verbano sono collegate dalla “Via delle Genti”, un antico itinerario (in via di valorizzazione e recupero da parte dell’Unione Montana del Lago Maggiore) che unisce i paesi del Verbano con quelli di confine del Canton Ticino (e che poi prosegue in Svizzera lungo i centri del Lago Maggiore fino a Locarno e, ancora, nel piano di Magadino, dove si unisce alla tratta che sale al Passo del San Gottardo). È un percorso che si può compiere in due giorni e si svolge a mezza costa sempre con splendida vista sul Lago Maggiore, unendo Verbania a Cannobio; attraversa graziosi piccoli paesini e la Riserva del Sacro Monte di Ghiffa (Patrimonio Unesco) raggiungendo infine i meravigliosi borghi lacustri di Cannero e di Cannobio. Proprio da Cannobio è poi possibile raggiungere la Valle Vigezzo lungo la “Strada Borromea”, un itinerario a più tappe, lungo complessivamente circa 30 chilometri. Si tratta di un’antichissima strada mercantile (percorsa nel giugno del 1574 anche da San Carlo Borromeo, vescovo della Diocesi di Milano) che collega Cannobio alla Valle Vigezzo e che si sviluppa a mezza costa prevalentemente sul servante orografico sinistro della valle.
LE STORICHE ALTERNATIVE
La Vigezzo è invece interamente attraversata dalla “Via del Mercato” che unisce Domodossola a Locarno ed era utilizzata nei tempi passati per scopi commerciali tra l’Ossola e il Canton Ticino (con i prodotti da vendere che venivano portati a spalla o con i muli). La “Strada Antronesca” percorre invece interamente la Valle Antrona (conosciuta come la “Valle del ferro” per le sue numerose miniere); lunghe carovane di muli e di asini trasportavano il metallo a Villadossola che era il centro principale per il suo commercio per poi esportare anche in Svizzera. L’Antronesca fu quindi anticamente utilizzata per passare dalla valle Antrona in Valle di Saas: come uno dei collegamenti principali tra l’Ossola e il Vallese, congiungendo Villadossola con Visp. Per non parlare della “Sbrinz Route” (che dalla città svizzera di Lucerna, attraverso antiche mulattiere e paesaggi spettacolari, porta a Domodossola), in passato percorsa dalle popolazioni Walser, sempre come via commerciale, soprattutto di beni alimentari: a partire dall’omonimo formaggio svizzero duro e stagionato, che dà il nome a questa strada pedestre.
TURISMO IN CRESCITA
Ma, come si sa, lo sviluppo del turismo escursionistico transfrontaliero passa, in questo lembo di confine, anche attraverso la messa a sistema della rete sentieristica con la realizzazione di percorsi e circuiti ben strutturati e integrati al servizio di trasporto della ferrovia Vigezzina-Centovallina e della Navigazione Lago Maggiore. E così si allarga ancora di più la platea dei fruitori, andando a inanellare ulteriori possibilità di sviluppo di trekking spingendosi anche nel Varesotto, contemplando altresì la possibilità di utilizzare la bicicletta, sempre nell’ottica della mobilità lenta e sostenibile.
© Riproduzione Riservata