IL CASO
Il giallo delle staminali
Congelate in Svizzera, le cellule ora sono in Polonia dopo il fallimento della prima società. Verso l’archiviazione l’indagine dei carabinieri partita dopo la denuncia di alcune famiglie

Sono finiti a Varsavia i cordoni ombelicali fatti congelare da alcuni genitori verbanesi. Il “giallo” è stato risolto dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura, dopo il fallimento di una delle principali aziende svizzere che offrono questo servizio, che permette, anche a distanza di anni, di poter usufruire delle cellule staminali contenute nel cordone. La legge italiana, infatti, salvo poche eccezioni, consente soltanto la donazione, anche se di fatto non vieta di rivolgersi all’estero.
Tutto è cominciato a novembre del 2019, quando alcune famiglie hanno presentato una denuncia querela in Procura, spiegando di non riuscire ad avere informazioni certe su dove si trovasse il materiale biologico che avevano deciso di congelare all’estero, a proprie spese, e se venisse conservato correttamente. I genitori verbanesi si erano rivolti alla banca Genico S.A. con sede ad Ascona, in Canton Ticino. A settembre 2019, infatti, si era diffusa la notizia della denuncia da parte dell’Ufficio federale elvetico della sanità pubblica della Cryo Save, azienda con sede in Svizzera, per violazione della legge sui trapianti e inadempimento degli obblighi di notifica e di cooperazione. L’azienda era poi fallita. I genitori avevano cercato di contattare Genico S.A. per ricevere rassicurazioni sulla collocazione e le condizioni dei cordoni di loro proprietà.
Avevano ricevuto risposte ritenute vaghe e non convincenti e quindi si erano rivolti ai carabinieri. Subito sono partite le indagini, coordinate dal pm Nicola Mezzina, con l’ipotesi di reato di appropriazione indebita. Un’attività che si è rivelata complessa, ma che ha permesso di ricostruire tutti i passaggi del prezioso materiale biologico.
È così emerso che i campioni prelevati dalla Genico S.A. erano stati depositati in laboratori della Cryo Save Svizzera, in Olanda e in Belgio. Prima del fallimento, o durante le sue fasi, sono stati ceduti al gruppo Famicord - PBMK di Varsavia, che li sta esaminando per formalizzare la loro integrità e poi mettersi in contatto con le famiglie.
Il sostituto procuratore ha quindi richiesto l’archiviazione del procedimento, dato che la nuova società polacca, investita della custodia dei campioni biologici, dovrà comunque rispondere del proprio operato ai soggetti proprietari dei campioni biologici. «D’accordo con la Procura -, spiega il comandante provinciale dell’Arma, il tenente colonnello Alberto Cicognani -, abbiamo ritenuto importante comunicare l’esito dell’indagine perché numerosi genitori, che si trovano nelle stesse condizioni dei denuncianti, hanno creato gruppi Facebook per scambiarsi informazioni e cercare di capire dove siano finiti i loro campioni biologici. Questa indagine ha sicuramente fatto luce su molti aspetti utili per chiarire la vicenda».
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