CASO A VERBANIA
Sentenze strane, giudice a processo
Avrebbe favorito alcuni amici, ma lui si difende: «Innocente, attacco spropositato»

Sentenze favorevoli per gli amici: a processo per corruzione in atti giudiziari l’ex giudice di pace di Verbania, oggi avvocato, Carlo Crapanzano.
In Tribunale a Milano, competente per i reati che riguardano la magistratura, si è tenuta l’udienza preliminare. Crapanzano, difeso dagli avvocati Marisa Zariani e Marco Ferrero, è imputato insieme con un avvocato di Domodossola e a tre imprenditori locali. L’indagine della Procura meneghina, coordinata dalla procuratrice capo Ilda Boccassini e dal sostituto Paolo Filippini, era partita nel 2018.
Tutto era nato da una segnalazione ricevuta dalla Procura di Verbania su un ricorso per una contravvenzione al codice della strada accolto dal giudice e ritenuto anomalo.
Secondo l’accusa, Crapanzano avrebbe emesso sentenze favorevoli ad alcuni imprenditori e professionisti del territorio, che lo avrebbero contattato direttamente prima di presentare i propri ricorsi.
La polizia giudiziaria milanese aveva perquisito il suo ufficio in tribunale a Verbania, ma anche la sede della loggia massonica degli Alam di Novara, alla quale appartenevano alcune delle persone che avrebbero ottenuto aiuti dal giudice.
Secondo gli inquirenti, Crapanzano avrebbe elargito favori e consulenze tramite l’avvocato coinvolto, con lo scopo di fare gli interessi della Loggia, e ottenere incarichi professionali, e quindi remunerazioni, per l’avvocato.
Ieri, tutti gli imputati hanno scelto il rito abbreviato condizionato all’esame di alcuni testi.
Il giudice ha rinviato al prossimo 15 settembre per l’audizione dei testi e l’esame degli imputati e al 27 settembre per la discussione. Crapanzano si è da subito proclamato innocente e totalmente estraneo alle accuse, dichiarandosi «oggetto di un attacco spropositato e ingiustificato».
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